22 Febbraio 2010

La Provincia al servizio dei comuni

All’incontro non ha voluto mancare di portare il suo contributo la segretaria regionale, Debora Serracchiani. Senza trascurare aspetti politici di respiro nazionale, i convenuti hanno messo in rilievo soprattutto le criticità locali e in particolare quelle che assumono l’aspetto di vere emergenze. La questione ambientale viene in primo piano tra queste, perché il territorio ospita attività produttive e di servizio che costituiscono un forte gravame per la popolazione locale, al servizio del più vasto territorio provinciale. Infatti sia le attività di escavazione che ormai da decenni attingono dal territorio, che quelle di smaltimento rifiuti come la discarica di Cossana, che i cementifici di Fanna e Travesio, oltre a un diretto effetto sulla salubrità richiedono servizi di trasporto che impattano ulteriormente sull’ambiente. I trasporti al servizio delle cave, per dare un esempio, comportano il transito di un camion ogni 10 minuti e questo avviene da 15 anni; le strade richiedono in conseguenza una manutenzione che rischia di costare alla collettività più di quanto i permessi di scavo portino nelle casse pubbliche. Le più recenti notizie e in particolare le anticipazioni sul piano regionale dei rifiuti, che prevede raddoppi di inceneritori e ipotesi di utilizzo dei rifiuti stessi come combustibili, suscitano allarme e opposizione da parte della popolazione. Tutti i convenuti hanno concordato che la diffusione a livello provinciale e regionale di una attenta e intelligente raccolta differenziata, che intenda inoltre incentivare il riutilizzo e il riciclaggio, potrebbe ridurre i residui a quantità tali da non rendere più necessari ulteriori impianti e discariche, bastando solo l’ammodernamento di quelli esistenti. La segretaria Serracchiani nella sintesi conclusiva ha indicato che l’attenzione dei democratici non va tanto rivolta alle posizioni nimby (non in my backyard, non nel mio cortile) che pur sono presenti sul territorio, quanto a non richiedere ulteriori sacrifici a chi già ne sopporta a vantaggio della intera collettività e soprattutto senza mai porre in secondo piano il diritto alla salute, sia dei cittadini che dei lavoratori.

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