25 Febbraio 2010

Letta presenta la ricetta del cambiamento

L’Italia dei paradossi e delle contraddizioni diventa una zavorra per tutti, nessuno può chiamarsi fuori. E quindi la ricetta di una politica per il Nord, sostenuta dalla Lega, non serve a nulla fino a quando 4 regioni del Sud sono agli ultimi posti d’Europa per ricchezza. Discrasie evidenziate dal vice segretario del Pd, Enrico Letta, in occasione del convegno sulle prospettive di Pordenone e della regione che si è tenuto nella serata di ieri nel capoluogo del Friuli occidentale. La ricetta del Pd per caratterizzare l’alternativa al centro-destra, secondo Letta, deve essere quella del cambiamento. «E’ faticoso – ha sostenuto – in una società fatta di garantiti, ma senza cambiamenti profondi non si incide sulle differenze di genere e tra generazioni che inchiodano il nostro Paese». Ma la leva deve essere anche quella fiscale. «Siamo la Nazione – ha detto – con la più grande evasione fiscale, le più alte tasse sul lavoro e sull’impresa e il più basso prelievo sulle rendite finanziarie. In sostanza diciamo ai cittadini di evadere, non mettersi a fare gli imprenditori, perché è meglio, per chi può, vivere di rendita». Un contributo partito dalla relazione dell’ex assessore regionale, Lodovico Sonego, che ha insistito su una nuova politica regionale di sviluppo fondata sulla necessità di legare welfare a economia, di investire su scuola e formazione, di governare con un nuovo patto il mercato del lavoro. Secondo Sonego è necessario tornare ad alcuni interventi strategici della giunta Illy, smantellati dall’esecutivo Tondo: il reddito di cittadinanza, la diffusione della banda larga, gli investimenti in infrastrutture. «Lo scopo – ha sostenuto – è di fare in modo che imprese e lavoratori non siano lasciati soli a misurarsi con la crisi». Per dare maggior forza al ragionamento, il Pd ha chiamato attorno al tavolo i protagonisti dell’economia e del sindacato. Il presidente di Friulia, Augusto Antonucci, ha insistito sulla necessità «di mettere insieme le aziende per farle più grandi a fronte di pesanti segnali di crisi della subfornitura per l’auto e dell’arredo». Il rischio di isolamento, provocato dal centro-destra, è stato denunciato dal sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, per il quale, però, «il Pd deve ritrovare una forte coesione interna, creando da subito un’alternativa più che pensare a obiettivi futuribili». Regole globali le ha chieste il presidente del Polo tecnologico, Michelangelo Agrusti che ha annunciato, peraltro, che oggi verrà ratificato l’avvio dei lavori dei nuovi laboratori che saranno pronti entro un anno.
Da Messaggero Vento del 26 febbraio 2010
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