11 Marzo 2010

Menis (PD): scuola, disastrosa applicazione della riforma in FVG

In questo clima alle famiglie viene chiesto di scegliere, presto e subito, iscrivendo i propri figli “al buio”, costringendoli, a 13 anni ad affrontare un passaggio così importante del loro percorso formativo senza garanzie. Tanto più che un eventuale cambio di indirizzo appare piuttosto difficile vista la sostanziale diversità che caratterizza i singoli percorsi didattici post-riforma.
Molte poi sono le criticità ancora non risolte – sottolinea Menis – tra cui l’impatto sull’occupazione regionale dei quasi 8 miliardi di euro di tagli previsti nei prossimi tre anni a livello nazionale.
Si fa un gran parlare del fatto che aumentano i 5 in condotta, ma sarebbe più interessante capire cosa significano questi mutamenti? Sono solo frutto dell’applicazione di un maggior rigore o qualcosa nella nostra scuola sta cambiando in modo ben più radicale? Non vorrei che gli interventi si esaurissero alla facciata.
La riforma ad esempio modifica, aumentandolo fino ad arrivare a raddoppiarlo nei prossimi due anni, il rapporto alunni-classe, in altre parole queste saranno sempre più numerose. Il tutto in un contesto sociale attraversato da un profondo mutamento, con l’aumento degli alunni stranieri e la diminuzione degli interventi di sostegno in favore dei soggetti in difficoltà. Il Ministro è sicuro che questo faciliterà il lavoro degli insegnanti e la qualità della scuola italiana?

Paolo Menis
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