17 Marzo 2010

E San Giuseppe scese in piazza (di Salvatore Spitaleri)

In un interessante incontro ieri sera presso la sede del PD friulano, organizzato da Cristiano Shaurli, Sindacati promotori hanno giustamente riportato l’attenzione generale su due temi:
– non c’è sviluppo senza lavoro, o meglio, è il lavoro condizione prima dello sviluppo;
– non c’è futuro se un popolo, un territorio, una comunità non ritrovano le ragioni profonde del loro stare insieme e non traguardano le preoccupazioni e le aspettative individuali verso uno sviluppo condiviso.
Allora, si comprende immediatamente perché la manifestazione “unitaria” del 19 marzo sia una manifestazione generale che cioè chiama a raccolta tutta una comunità, che sia non “contro” ma “per”, e perché giustamente tutti, ma proprio tutti, siano chiamati a dare un segno della loro partecipazione, non quale massa indistinta, ma proprio in virtù del contributo specifico, individuale e di rappresentanza, sul tema del lavoro-sviluppo-futuro.
Voglio chiarire, peraltro, che non sono pervaso da un buonismo di maniera e, quindi, precisare che rispondere all’appello delle Organizzazioni Sindacali promotrici vuol dire assumersi responsabilità, anche qui non come massa indistinta, ma per i ruoli, le competenze e i poteri che ciascuno ha, ed in particolare per chi ha le leve della gestione della cosa pubblica e dell’economia.
Per non fare una tirata politica: “a buon intenditor, poche parole”.
In fondo e senza voler essere banale, per rispondere all’appello, ognuno, prendendo a modello, se lo vorrà, San Giuseppe e per i mezzi che ha, non deve fare altro che tirarsi su le maniche, con la consapevolezza che ogni contributo sarà prezioso.
Ci vediamo il 19 marzo.
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