16 Giugno 2010

I profughi di Aviano

Ed allora avanti con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, una misura sproporzionata che, oltre che iniqua ed anticostituzionale finirà per ingolfare il sistema giudiziario e carcerario, avanti con la schedatura etnica dei rom e l’aberrante proposta di prendere le impronte anche ai minori e, dal “basso”, avanti con gli assalti xenofobi alla Ponticelli, le ronde, l’intolleranza diffusa.
C’è bisogno di una rivolta, prima di tutto morale e civile contro queste logiche che trasformano il “diverso” in nemico e pongono sullo stesso piano chi fugge dalla fame, dalla miseria e spesso dalla guerra e chi, una minoranza, viene in Italia per delinquere.
Il frutto di questo clima ha portato, anche nella nostra Regione ed in assenza di situazioni di allarme sociale, ad un’esasperazione del clima politico riguardo “la sicurezza”.
Esemplare la vicenda di Aviano e paradossali le polemiche ed il dibattito politico sollevatosi.
In Italia, nel 2007, hanno fatto richiesta d’asilo 14 mila persone, settemila delle quali arrivate via mare. Il 10% ha ottenuto lo status di rifugiato, secondo la convenzione di Ginevra, mentre oltre il 50% ha ottenuto la protezione umanitaria.
Dunque, le autorità italiane hanno accertato che più del 60% di chi chiede asilo politico non mente. L’assessore regionale alla sicurezza di cosa parla quando parla dei “veri richiedenti asilo”?
E i cittadini incatenatisi davanti al municipio di Aviano preoccupati per l’arrivo “dei clandestini”, le proteste della Lega per l’”automatico aumento della criminalità”manco fossero arrivati dei criminali anziché dei profughi richiedenti asilo, le disquisizioni su chi paga il conto, le interpellanze, le minacce, i silenzi pesanti di troppa parte della classe politica e della società friulana.
Mentre in Italia, dove manca tuttora una legge organica sull’asilo, le associazioni riunite a livello nazionale nel “Tavolo Asilo” , facendo seguito alle prese di posizione già espresse dall’ UNHCR (Alto commissariato Onu per i rifugiati) sono costrette ad esprimere profonda preoccupazione per le proposte di modifica di alcune norme vigenti in materia di asilo e immigrazione, in Friuli, terra storicamente di accoglienza, e dove anche in tempi recenti aveva ben funzionato il Programma Nazionale Asilo, avremo problemi anche per garantire un’accoglienza umanitaria?
In realtà, al netto delle speculazioni politiche, e della conseguente crescita di posizioni di chiusura e xenofobia, l’esperienza politico-legislativa italiana ha dimostrato il fallimento di qualsiasi tentativo di mirare soltanto alla prevenzione ed alla repressione dell’immigrazione illegale senza puntare ad un ampliamento realistico degli ingressi regolari per lavoro e all’integrazione sociale degli stranieri regolarmente soggiornanti, anche attraverso il diritto di voto attivo e passivo e la riforma della cittadinanza.
A quanti invocano leggi speciali per ottenere maggiore sicurezza, bisognerebbe spiegare che il senso di insicurezza non nasce solo dal diffondersi di fenomeni criminali, ma da una richiesta di protezione contro un mondo percepito come ostile, contro ineludibili mutamenti culturali.
Le istituzioni hanno il dovere di perseguire le vere illegalità, punire chi sfrutta il lavoro nero, neutralizzare le centrali del crimine, dell’accattonaggio, della prostituzione, tutto questo va fatto, ma non solo, perché continuerebbe a legittimare la tesi che per dare sicurezza ai “poveri” italiani bisogna dar la caccia ai poveri stranieri.
Guai se dovesse continuare a venir meno la capacità di mediazione e di educazione alla convivenza da parte di sindaci, istituzioni, organizzazioni sociali, chiese. In questo quadro è necessario che il Partito Democratico faccia, a tutti i livelli, la sua parte, facendo sentire la propria voce ed avanzando la propria proposta politica anche sfidando il senso comune di questi giorni difficili.
Quando si limitano i diritti e le garanzie di alcuni, minore è la libertà e la sicurezza per tutti.

Lorenzo Fabbro
Esecutivo Provinciale Partito Democratico
Resp. Forum Immigrazione

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