20 Agosto 2010

PAOLO MENIS: TROPPO DIFFICILE AIUTARE GLI ANIMALI, SERVE PIU’ COLLABORAZIONE ENTI LOCALI

È capitato alcune volte – racconta Menis – che i vigili urbani, solitamente i primi a cui ci si rivolge in questi casi, fossero sprovvisti del lettore di microchip (è successo di recente con la polizia municipale di Tavagnacco!), di cui tutti i cani dovrebbero essere ormai provvisti, rendendone così impossibile l’identificazione. Da questa mancanza, molte volte, ha origine un vero e proprio pellegrinaggio, a spese del cittadinosoccorritore, tra ASL, veterinari e canili che spesso si rimbalzano reciprocamente le responsabilità. Tra uffici chiusi, mancanza di spazi, incompetenze territoriali, pigrizia amministrativa e altre giustificazioni, molte persone si sono trovate a girare in auto per ore con un animale non proprio, magari impaurito ed affamato, perdendo molto tempo e altrettanta pazienza. Sarebbe auspicabile invece, prosegue, che ci fosse una maggior collaborazione da parte degli enti locali per evitare tutti questi disagi a chi sta facendo una classica buona azione, che altrimenti rischia di scoraggiare anche i più volenterosi. Basterebbero pochi accorgimenti. Ad esempio sarebbe sufficiente indicare il riferimento di un volontario o di un’associazione della zona che possa farsi carico di tenere presso di sé l’animale per qualche tempo ed aiutare il cittadino ad identificarlo (nel caso quest’ultimo non avesse il tempo di farlo personalmente). Oppure si potrebbe pensare a una sorta di “protocollo”, un semplice foglio, affisso in tutti i luoghi di maggiore interesse con su scritto quali passaggi è necessario fare se si trova un animale in difficoltà (chi chiamare, cosa fare se accade durante la notte o nei giorni festivi, ecc..). Non costerebbe nulla e se servisse come incentivo a questi gesti di civiltà sarebbe sicuramente un grande risultato. Paolo Menis
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