29 Settembre 2010

Scuola e caos trasporti. Atap sia più vicina ai nuovi bisogni

Ora le testimonianze raccolta dai giornali, con le lamentele anche dei genitori, rendono del tutto evidente che per i pendolari e le loro famiglie i nuovi orari di funzionamento scolastico sono diventate delle vere graticole: da un lato c’è il fuoco dei ritardi di rientro, dei disagi alimentari e organizzativi, con l’aggiunta di nuove spese; dall’altro c’è l’inevitabile riflesso negativo sul rendimento scolastico che pagheranno i ragazzi pendolari. Una conferma, in particolare quest’ultima, che le riforme andrebbero pensate mettendo i piedi nelle scarpe dell’utenza prima che nei calcoli teorici di un servizio. C’è da scommetterci infatti che problemi analoghi si stanno registrando in molte altre parti d’Italia. Ora rimediare sarà molto difficile e a quanto pare non si potrà in questo caso applicare la regola della deroga, come ad esempio si è fatto per la questione della percentuale limitata degli studenti stranieri presenti nella classi, proposta tanto strombazzata dal governo quanto evidentemente inapplicabile nelle piccole realtà di paese dove l’utenza non può spostare certamente l’iscrizione a piacimento.

Tornando ai trasporti, c’era da attendersi che il servizio offerto dell’Atap offrisse una risposta adeguata ai nuovi bisogni. Da quanto sta avvenendo si capisce invece che al momento non è così. Atap, visti i bilanci largamente attivi, ha i mezzi per rispondere a questi bisogni e la Provincia dovrebbe far valere in ciò i diritti dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. E’ una questione di diritti ma soprattutto di buon senso.

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