15 Ottobre 2010

Menis (PD): università, condivisibile la protesta dei ricercatori

Questo è “l’esercito della conoscenza” che da anni tiene in piedi l’università italiana, pur essendo il meno pagato e il più sfruttato d’Europa, sottolinea il democratico, avrebbero almeno il diritto di essere ricevuti per poter proporre le loro idee. Al contrario, adesso che si fanno sentire, emerge l’idea di un ulteriore accellerazione dei tempi della riforma – la cui discussione è prevista tra il 10 e 12 ottobre prossimo, ma che andrà votata entro il 14 – così si avrà un’altra scusa per non ascoltarli e per non spiegare le sue ultime decisioni. Come dimenticare infatti – conclude Menis – che la tanto martoriata scuola per cui si annunciano tagli e sacrifici sulla pelle di studenti e docenti, troverà invece i soldi per ospitare progetti come “Allenati alla vita” tra spiccano la cultura militare, armi e tiro, i mezzi dell’esercito, sopravvivenza in ambienti ostili e, addirittura, la difesa nucleare! Per non parlare dei 20 milioni di euro che Tremonti ha trovato senza sforzo per la mini-naja voluta dal Ministro La Russa. I ricercatori chiedono solo serietà, rispetto e spiegazioni, come d’altronde tutti i cittadini.
Una riforma definita “epocale” su cui è previsto un confronto di ben 48 ore, dopo le settimane spese sul gossip di Montecarlo, la dice lunga sul concetto di priorità e rilevanza che ha in mente questo Governo.

Paolo Menis
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