Sanità: «Chiediamo risposte alla giunta regionale»
Abbiamo letto nei giorni scorsi la proposta del Consigliere regionale Blasoni, che, da come si legge sui quotidiani ha destato l’attenzione del Presidente tondo e dell’Assessore Kosic, di ridurre i finanziamenti alla “spendacciona” azienda triestina-isontina in favore di Udine e Pordenone.
Tornando alla comunicazione, in quelle dichiarazioni, non ancora smentite da chi ci governa, ci sono tanti e tali elementi di confusione, da indurre veramente cittadini e operatori al disarmo totale, alla costernazione. Non vogliamo qui riprendere quelli che sono stati i nostri importanti ridimensionamenti in fatto di spesa storica (chiusura di due ospedali) e che altre realtà attualmente non riescono a fare (doppioni in fatto di Università, di alte specializzazioni, ecc..), ma non possiamo supinamente accettare di essere in realtà quelli che pagano più di tutti.
Rifiutiamo la strategia delle false informazioni, tese a giustificare delle scelte fatte in favore di chi ha attualmente “più peso politico” .
Con che coraggio si possono chiedere dei sacrifici ad una realtà che è provato essere la più virtuosa in ambito regionale? Allora i dati non servono a nulla, non esiste un ascolto teso a comprendere, al dialogo, esiste solamente la legge del più forte.
Siamo consapevoli che in questo momento storico le parola d’ordine che tutti dobbiamo far proprie sono l’ottimizzazione delle risorse, l’appropriatezza delle prestazioni, la sinergia tra aree territoriali, ma non demonizziamo una sanità regionale che da anni risulta essere da esempio per tutto il paese.
Una delle eccellenze del Friuli Venezia Giulia riguarda proprio il rapporto costi-qualità del nostro servizio sanitario, con una spesa pro capite tra le più basse in campo nazionale. Che necessità c’è di gridare allo scandalo, agli sperperi, quando invece la percentuale di spesa della nostra regione, rispetto al bilancio complessivo, è tra i più bassi d’Italia? Perché colpevolizzare una condotta gestionale delle nostre aziende, quando lo scarto tra efficienza e appropriatezza è forse il migliore del paese? La nostra paura è che si voglia togliere ai poveri per donare ai ricchi, inculcando a tutti i costi la psicosi del risparmio.
La Conferenza dei Sindaci dell’Isontino ha dimostrato di avere gli strumenti per non cadere in questo tranello mediatico ed è a essa che noi rivolgiamo l’invito di andare avanti, di rappresentarci e di dare sicurezze a quanti rischiano di sentirsi senza un futuro, alimentando le paure e il desiderio di abbandono.
Chiediamo al Presidente della Conferenza stessa di farsi garante della strada intrapresa, di attivare le Commissioni per mantenere il dialogo tra tutti i portatori d’interesse, di dare dignità a circa duemila lavoratori, con le loro storie e il loro impegno quotidiano, affinché non possano mai pensare di essere figli di nessuno.
Chiediamo risposte all’Assessore Kosic, sulle richieste sollevate dal documento trasmesso all’Assessorato regionale da parte della Conferenza dei Sindaci. Risposte che finora non ci sono pervenute. Chiediamo risposte anche al centrodestra provinciale ed al Sindaco Romoli, che insieme a noi hanno condiviso fino ad oggi il percorso istituzionale intrapreso. Sia chiaro che non faremo sconti a nessuno e che richiameremo tutti agli impegni assunti con la nostra comunità. Siamo pronti a manifestare in tutte le sedi le nostre perplessità e ad attuare forme di protesta se l’oblio che ci circonda dovesse continuare. Come PD abbiamo dimostrato che sui temi che riguardano la salute delle persone sappiamo far prevalere gli interessi generali a quelli politico-elettorali. Si sappia però che se qualcuno pensava che attraverso il percorso istituzionale si sarebbe messa una museruola al nostro partito, si sbagliava di grosso.