17 Ottobre 2010

Menis (PD): controlli confermano preoccupazioni su voucher

Il punto è sempre quello: bisogno tenere separato lo strumento, di per sé positivo, dalla sua applicazione. È stato fatto molto per spiegare a cittadini ed imprese come funziona un voucher, molto meno per chiarire i limiti della sua applicazione. Ad esempio il valore nominale del voucher è pari attualmente a 10 euro (€ 7,50 di retribuzione ed € 2,50 di contribuzione) ma esso non rappresenta il costo orario ma il costo di prestazione! Per cui formalmente (furbescamente) con 10 euro potrebbe anche essere coperta una prestazione di un numero indefinito di ore di lavoro e qui sta il problema. La legge non specifica la mole di lavoro cui si riferisce il voucher – per questo è indispensabile stabilirla prima con il committente – altrimenti esso diventa lo strumento per destrutturare le tutele del lavoro ordinario.
Fra poche settimane – conclude Menis – sarà avviato un progetto a livello europeo per studiare come gli Stati membri hanno risposto alle questioni economiche e sociali sollevate dall’aumento della precarizzazione nei rapporti di lavoro perseguendo al tempo stesso la flessibilizzazione dei mercati del lavoro. L’idea è cercare di sviluppare una piattaforma di diritti sociali di base per tutti i lavoratori a prescindere dal loro contratto di lavoro e questo potrebbe essere un’ottimo punto di partenza per valutare la situazione del settore dopo l’impatto della crisi.

Paolo Menis
In primo piano