18 Ottobre 2010

Menis (PD): federalismo, regole ed aiuti contro la privatizzazione

È chiaro che per i beni di maggior rilievo, ubicati nei Comuni più grandi, esistono già dei precisi progetti e magari anche le risorse per realizzarli, prosegue il democratico, ma il vero problema sono i tanti cespiti – in FVG sono ben 784 per un valore di quasi 100 milioni di euro – che finiranno agli enti locali minori. Un patrimonio ingente con una redditività stimata prossima allo zero di cui però dovranno accollarsi la manutenzione. Il rischio concreto è che la maggior parte di essi, schiacciati dalle difficoltà finanziarie, optino per la vendita, soprattutto in assenza di regole che impongano di agire diversamente.
Non è da escludere che si possa arrivare comunque a questo risultato – continua Menis – l’importante è che siano state almeno valutate le alternative e per questo dovrebbe intervenire la Regione con uno specifico sostegno. Penso a delle regole condivise e ad un fondo con cui si potrebbe sostenere l’attività di promozione e realizzazione, per esempio, di concorsi di idee per la valorizzazione o trasformazione dei beni oggetto di trasferimento. In questo modo le realtà locali potrebbero intervenire direttamente suggerendo ipotesi di gestione legate al territorio, di certo preferibili ad una svendita che potrebbe nascondere il rischio di una speculazione edilizia.
Non si tratta di catastrofismo ma è realistico pensare che, stante l’attuale situazione di grave difficoltà in cui versano, molti comuni abbiano un concreto bisogno di “fare cassa” ecco perché non si può pensare di abbandonarli ad una scelta che rischia di essere inevitabile. I tempi però sono molto stretti e bisogna attivarsi subito perché il decreto nazionale fissa il termine del 21 maggio 2011 per il completamento dell’intero processo.

Paolo Menis
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