1 Novembre 2010

Menis (PD): incentivi statali, disinformazione per nascondere fallimento

In pratica il Ministro vorrebbe farci credere che un decreto incentivi, caratterizzato dall’urgenza (altrimenti non potrebbe essere un decreto), in cui più della metà degli ambiti oggetto dell’allocazione delle risorse si sono rivelati inadeguati, e quindi inutilizzati, e in cui più di un terzo dei soldi messi a disposizione sono rimasti fermi per oltre sei mesi, sia un esempio di efficienza? È semplicemente assurdo. L’inquilino di Via Veneto dovrebbe venire a spiegare i dati che raccontano un’altra, impietosa, realtà: per l’efficienza energetica industriale gli sconti hanno assorbito lo 0,2% delle risorse a disposizione, per le gru a torre poco più del 14% e per gli immobili ad alta efficienza energetica il 21%, insomma uno delle peggiori azioni di politica economica degli ultimi anni.
Leggendo il decreto si scopre poi che esso non è nemmeno una “ridistribuzione”, come si vorrebbe far credere, ma una vera e propria riforma dell’intervento – d’altronde l’unica strada percorribile – visto che viene abolita la divisione in settori per creare un fondo unico, di fatto un’ammissione dell’illogicità della scelta precedente. Peccato che la stessa esigenza fosse già stata fatta presente, nell’aprile scorso contestualmente al primo stanziamento, da Confidustria, Confconsumatori e naturalmente dal Partito Democratico che però si sono visti rispondere con le consuete accuse di disfattismo salvo vedere la propria idea messa in pratica. Con sei mesi di ritardo, che in tempi di crisi non sono pochi.

Paolo Menis
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