23 Novembre 2010

Incenerimento: decisamente meglio un altro orizzonte

E’ pur vero che le tesi nel merito dell’incenerimento sono le più varie, e tuttavia, come ho già affermato in passato, considerato il principio di precauzione e dunque il valore della salute come prioritario rispetto a qualunque soluzione economicamente vantaggiosa, è del tutto evidente che una buona politica, capace di ascoltare anche i cittadini, avrebbe il dovere di fermare il percorso avviato per l’impiego del CDR-Q al cementificio Zillo di Fanna.

Oltre a queste fondamentali questioni, sento la necessità di ribadire un principio evidente: la vera leva strategica nel campo dello smaltimento dei rifiuti non può stare nell’incenerimento, come pare affermare il piano regionale in discussione. Una svolta strategica può venire solo da una chiara azione di riduzione alla fonte e dal riciclo. Si legiferi e si investano perciò anzitutto in questa direzione i fondi pubblici, invece che proseguire nel finanziamento di chi si rende disponibile a bruciare i rifiuti, magari per cogliere i vantaggi degli incentivi.

Per quanto attiene la competitività del cemento della Zillo privato dei benefici derivato dal CDR-Q, una soluzione certamente di mercato, utile perciò a mantenere anche l’occupazione (questione dietro cui spesso si giustificano posizioni ondivaghe), è quella di studiare incentivi al consumo etico anche nel campo dei materiali da costruzione. Esattamente come avviene per i prodotti finanziari, alimentari ed artigianali, sono infatti numerosi i cittadini che sono disposti consapevolmente a investire qualche soldo percentuale in più pur di avere una garanzia etica rispetto ai loro consumi. Si tratterebbe anche in questo caso di puntare ad un orizzonte ecologico e responsabile che guarda al futuro.

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