10 Dicembre 2010

Greco: la raccolta differenziata rimanga una certezza per la nostra Provincia

La nuova società che si occuperà di ambiente dovrà mantenere alcune caratteristiche, tra cui una forma di controllo che sia riconducibile al territorio, poiché il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è giustamente considerato un servizio sensibile, che incide fortemente sulla qualità della vita delle persone.
Non dimentichiamo i grandi risultati raggiunti da questa provincia in termini di differenziazione e recupero dei rifiuti prodotti (oggi non siamo lontani dal 60% di rifiuto recuperato) e la battaglia culturale che il centrosinistra ha fatto negli ultimi anni, soprattutto contro un centrodestra che non ha avuto scrupoli a cavalcare l’iniziale disagio che i cittadini hanno scontato nei confronti del nuovo metodo, promuovendo anche Referendum nei Comuni contro la raccolta differenziata.
L’adozione di un metodo flessibile e il senso civico dei cittadini hanno però avuto la meglio ed oggi possiamo considerarci, su questa materia, un territorio d’avanguardia.
Tornando all’operazione, va sottolineato come il quadro legislativo attualmente in vigore non aiuti la chiarezza delle scelte, e come questa confusione si trasmetta al dibattito in corso.
Esiste però un punto fermo; per affidare il servizio in house ed evitare che la gara estrometta Iris dalla possibilità di aggiudicarsi il servizio bisogna aprire la compagine societaria ai privati con una soglia minima del 40%, naturalmente attraverso una gara, che indichi, inoltre, i criteri generali sui quali agganciare il servizio, in coerenza con il Piano provinciale dei rifiuti.
E’ assolutamente infondato quindi il timore che attraverso la scelta del socio operativo (privato), venga messo in discussione il metodo di raccolta e smaltimento in vigore in questo territorio.
Per intenderci, la raccolta differenziata rimarrà una certezza, non è oggetto di dibattito, almeno fino a quando a governare questo territorio ci sarà il centrosinistra.
In linea generale, riteniamo anche che la soglia minima del 40% per l’ingresso dei privati sia più che sufficiente, in ragione del fatto che siamo assolutamente convinti che la maggioranza della società debba saldamente rimanere in mano pubblica (il restante 60%), per la natura stessa del servizio.
Se riusciremo a tenere insieme questo percorso è probabile che ne possa risentire positivamente non solo l’efficienza del servizio, ma anche la competitività delle tariffe.
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