30 Gennaio 2011

resoconto della riunione del direttivo del PD di Budoia del 21 genn.2011

In contrapposizione il PD, dichiara ” deve dimettersi subito” e” sono preferibili le elezioni anticipate” a questa deriva istituzionale.Ora anche la Chiesa con il cardinale Bertone, il quale richiamandosi all’invito di Napolitano, di più moralità e legalità, sta capendo che il male minore che La Chiesa considera rappresentato da Berlusconi, ormai non regge più, perchè sono in ballo la credibilità delle stesse Istituzioni. Solo la Lega non molla il patto con il Premier, per portare in porto il suo federalismo.

La linea del PD per far fronte ai problemi reali del Paese, è molto chiara “Fare di tutto per salvare l’Italia” e questo intento deve essere percepito dagli alleati, e dalle forze sociali coloro che non si riconoscono nell’attuale governo. Bersani col PD vuole una mobilitazione per la raccolta di 10 milioni di firme, per mandarlo a casa, con la motivazione, il premier ha violato l’articolo 54 della Costituzione, che recita ” I cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di ademperle con disciplina e onore”.

Per quanto riguarda il referendun Mirafiori, il neo segretario provinciale Ius Antonio, ha espresso solidarietà ai lavoratori dichiarando all’assemblea provinciale di pordenone “Dobbiamo essere riconoscenti a tutti i lavoratori di questo Paese perchè la politica sia di qua che di là li ha lasciati soli, rispetto a un governo che non sviluppa politiche economiche di lavoro e mediazione”.

Il 6 novembre si è svolta a Roma l’assemblea Nazionale dei segretari di circolo, l’iniziativa del porta a porta, l’11 dicembre si è tenuta, la bella manifestazione a Roma.Tutte iniziative alle quali Budoia ha partecipato con entusiasmo.Purtroppo dice il segretario provinciale ” la spallata del 15 dicembre, non è riuscita e c’è una considerazione da fare, il centro destra si speszzetta, ma il PD nei confronti dell’opinione pubblica non cresce.” Auspica Ius, che ognuno deve porre in essere tutte le azioni necessarie per cambiare. Come dimostra il fatto che nella direzione nezionale del 13 gennaio è rimbalzata solamente nell’opinione pubblica, la divisione interna rispetto alle tesi della direzione nazionale. Anche in regione le cose non girano al massimo. Ius fa appello a superare queste divisioni, per guardare al futuro, per la nostra proposta di governo, per migliorare la qualità delle Istituzioni. Si è svolta poi da ottobre a gennaio la campagna promozionale del gruppo regionale. Si sono svolte le riunioni nella pedemontana per discutere sulla proposta del riordino delle unioni delle Comunità Montane, (riordino al quale il Comune di Budoia ha votato contro). C’è stata la bella iniziativa sulla scuola e prossimamente ci sarà un convegno con il rettore di trieste e il responsabile del Forum Giovanni Baschelet, sulle problematiche dell’università il 4 febbraio, all’Auditorium della Regione h. 20,30 a Pordenone.

Il lavoro sarà pressante in vista della tornata elettorale per eleggere alcune amministrazioni locali (Pordenone, San Vito, Cordenons…) Nella segreteria provinciale, c’è stato un confronto che ha sancito, flessibilità nelle diverse situazioni.

Durante il dibattito del direttivo di Budoia è emerso in sintesi, che la nostra società civile sta vivendo uno scollamento dalle Istituzioni, è proprio questa società che ha la responsabilità di questo degrado, di questa debolezza morale. Non esiste uno spirito di nazione, una concezione di Stato, di società che progredisce, non c’è più capacità ad indignarci. Con sdegno dobbiamo invece reagire, con l’impegno ad educare, nella scuola, con la capacità ad operare nella società. Ma per fare ciò bisogna andare alle radici all’atto costitutivo del Partito Democratico, così come a Budoia, a Pordenone a Roma… Dobbiamo riuscire a creare quella coltura necessaria per operare, e da qui che bisogna ripartire, non basta essere onesti con se stessi e gli altri. Bisogna porsi il problema di quali sono i valori e di come questi possano diventare unificanti a livello sociale. Per vivere da cittadino libero ci vuole coraggio perchè la libertà è non essere sottoposti al potere arbitrale di un uomo. Quel potere enorme, dove si concentrano una ricchezza immensa: televisioni, giornali, controllo totale di un partito, che per reggersi ha bisogno di elargire favori. Bisogna riorganizzare la società indicando i metodi e i modi per un cambio di tendenza.

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