24 Febbraio 2011

BERSANI E LE DONNE ALLA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE A ROMA

Nella storia prosegue, il novecento è stato il secolo più sanguinoso, ma ha visto la nascita del movimento di emancipazione politica e sociale, movimento che ha portato ai referendum sul divorzio e aborto, e politiche nuove, che hanno dettato interventi in campo sociale e sviluppo dei servizi.

Solo il PD, ha visto per primo la crisi e noi tutti l’abbiamo pagata il doppio e ora cresciamo la metà, in confronto agli altri paesi d’Europa.

La destra populista e plebiscitaria di Berlusconi, assieme alla Lega ha preso il comando. In Europa la destra c’è ma è rimasta fuori.

La destra ha lambito persino le nostre mentalità.

Afferma che “la borghesia sta ballando sul Titanic della Democrazia “

C’è l’esigenza di ricostruire, fra forze progressiste e fra politica e società civica.

La destra, maggioranza di governo è subordinata al destino di una persona sola avvinghiata a un potere come riparo, incapace a svolgere la funzione pubblica.

Afferma che “Se viene fuori che uno di 74 anni da 185 mila euro in due mesi a una minorenne al netto dei gioielli, non intende essere governato da uno così”

Non si sta parlando di peccati, ma di reati. I nostri padri costituenti hanno espresso che: disciplina e onore sono requisiti per esercitare questioni pubbliche.” Nel mondo siamo in tutti i carnevali, altro che investimenti.”

C’è la crisi dispiegata su: lavoro, welfare, mezzogiorno, precariato, illegalità dilagante.. e questi problemi vengono posti come diversivo, per non parlare di scandali. Non è più questione di destra, sinistra, centro, ma di dignità del Paese, “Chi tace ora come potrà parlare domani?”

Si chiede inoltre “ Sono fatti privati il processo per direttissima? la mercificazione della donna, la sua libertà comprata addirittura coinvolgendo una minorenne che non può disporre per sé? Liberale è tutto questo?” “ La ricattabilità di un premier è un fatto privato?”

In piazza il 13 febbraio c’è stata una battaglia culturale, altro che partecipazione di persone

“radical chic”, e con la presenza di tanti uomini, e in famiglia c’è stata riflessione.

Da questo movimento di donne, dalla loro autonomia può nascere qualcosa. L’otto marzo verranno consegnate le firme “Berlusconi dimettiti” per andare oltre Berlusconi., da quella data “ possiamo tracciare un ponte verso il 17 marzo” anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia e dopo aver ringraziato Roberto Benigni per la sua lezione, Bersani ha accolto l’idea di Anna Finocchiaro di sventolare su tutti i balconi, la bandiera d’Italia ”ci sia questo risveglio che colleghi nell’oltre-Berlusconi l’idea dell’Italia Unita e il tema delle donne

Auspica inoltre che il PD possa diventare uno strumento per un rinnovamento del Paese per una democrazia che vogliamo.

Dichiara che un uomo solo non può dare prospettive, “Non sono mancati i capi, ma le maggioranze per la stabilità”

Il PD è un partito europeo occidentale, deve essere originale per pluralismo, per il rapporto con la cultura, ma senza venir meno al suo ruolo di sintesi. E qui dentro c’è il tema della leaderschip .

Ma sappiamo che nelle democrazie occidentali, le leadership, sono espressioni di una selezione politica. E sono pro tempore.

“Dico, io mi chiamo Bersani ma sono solo moderatamente Bersaniano. Non perché mi manchi l’autostima: Solo un cretino può pensare che per il passaggio da io a noi serva il padrone”

Quando siamo entrati nell’Euro abbiamo fatto uno sforzo micidiale. è questo operare che vale.

La riforma repubblicana è necessaria come riscossa civica come sono necessarie: legalità, diritti, civilizzazione. Ci vuole un patto economico e sociale, riforme liberali e sociali, crescita e” chi ha di più deve dare di più”, poi raggiungere, per l’occupazione femminile, la media europea del 60%.

Ci vogliono proposte più radicali:

Quote ampie e transitorie, sia per la vita pubblica (Ora siamo al 20% di rappresentatività politica)

Sia per la vita economica (siamo al 6,2% di rappresentatività nei consigli di amministrazione)

Nella segreteria nazionale del PD ci sono metà donne e auspica che anche nel governo ci sia la parità, impegnando il PD a fare una norma di legge di iniziativa popolare a favore delle donne.

Congedi parentali obbligatori anche per gli uomini.

Il rapporto di lavoro sia domestico che esterno abbia una riproporzione, da noi il lavoro delle donne è di due terzi in più in confronto all’Europa.

La questione dei servizi è la questione che si pone con i comuni, che sono in difficoltà per la crisi, Con la Lega sarà questa la sfida.

Per il Sud dobbiamo rinnovare le politiche di servizio.

Per il Nord, dove anche là c’è l’indebolimento dei servizi.Dobbniamo arrivare a “dove sta bene un cittadino sta bene un’impresa”, dove c’è lavoro per le donne c’è più natalità.

Auspica un impegno delle donne del PD su questi temi e anche di tutto il partito, che ci sia dialogo tra la conferenza e il PD.

Più c’è la crisi, più Bersani crede che sottotraccia ci sia qualcosa di immateriale, c’è distacco e per andare oltre ai problemi, la verità è che ci deve essere una “emozione”. Il sogno più grande “Che deve camminare sulle proprie gambe” Il sogno «alternativo» che ha in mente Bersani si basa sugli «antichi valori di onestà, sobrietà, rigore e solidarietà» e sul ritorno a «una politica più pulita che faccia emergere questi valori» nella quale la «presenza femminile è un valore aggiunto».

Roma, 19 febbraio 2011

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