30 Marzo 2011

Il disegno culturale della città


Non vi è quindi accanimento, ma semplice prosecuzione di un’idea di città visibile e spendibile
aldilà delle mura cittadine, perché questi eventi fanno conoscere Pordenone e attirano persone
e investimenti. E, soprattutto, il potenziamento dell’aspetto culturale della città cementa la base
dello stato sociale e rinforza il processo di innovazione che il centrosinistra in questi anni ha
pensato per una città di respiro non più provinciale, ma nazionale ed europeo.
E’ evidente che la cultura non ha bisogno di etichette e non è appannaggio di alcun
schieramento politico, ma quello che è diverso è l’idea che ne è la base, da una parte il
centrodestra tende a depotenziare-e lo si vede in maniera macroscopica a livello nazionale–tutto
ciò che non è immediatamente misurabile in termini di rendimento economico, dall’altra parte,
invece, il progetto del centrosinistra, in una luce che guarda anche a programmi di tutorship
e di valorizzazione di giovani talenti come pensa anche il candidato Claudio Pedrotti, mira a
disegnare una società e una città aperta e sensibile al nuovo e alle sollecitazioni culturali, che,
spesso, opportunamente organizzate in chiave moderna ed aperta, risultano anche redditizie.

Pordenone, 30.3.2011

Il Segretario del Circolo
del Partito Democratico di Pordenone
(Walter Manzon)
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