30 Marzo 2011

Riflessioni dell’On. Antonio di Bisceglie

In questo quadro si colloca il particolare impegno posto dall’Amministrazione nel superamento delle carenze delle infrastrutture del territorio per dotare San Vito di adeguati collegamenti stradali -vedi circonvallazione- e adoperandosi per far rientrare la sua ferrovia nella grande linea europea detta “Corridoio 5 “. Si tratta della linea di alta velocità e capacità che nelle intenzioni dell’Unione Europea dovrebbe collegare Lisbona a Kiev per facilitare la mobilita’ e il trasporto delle merci.

È chiaro che, allora, diventa ancora più importante sia l’adeguamento tecnologico del tratto Casarsa – Portogruaro, elettrificandolo e realizzando la lunetta a Casarsa, sia il collegamento all’Alta velocità dei nostri concittadini e del nostro territorio e dei cittadini e del territorio dell’intera provincia di Pordenone. Nelle prossime settimane i responsabili delle regioni Veneto e Friuli dovranno decidere definitivamente il tracciato. La richiesta emersa nel Forum che ha riunito imprenditori, artigiani, agricoltori, responsabili di società di servizi, di interporti etc. tenutosi a San Vito il 22 novembre u.s. è stata netta : la necessità che tutto questo territorio venga incluso nella grande direttrice, condizione essenziale per essere protagonisti nella opportunità di crescita e sviluppo che si presenta. È un aspetto particolarmente importante quello delle infrastrutture che insieme all’ energia, alla formazione e al welfare costituisce uno dei fattori principali per la competitivita complessiva di un territorio.


Ecco il motivo del particolare impegno per le infrastrutture, ma anche per la formazione.

A tal riguardo il quadro dell’offerta formativa a San Vito si può considerare soddisfacente ancorché non completo, benchè si sia ottenuto il liceo linguistico per il prossimo anno scolastico. Formazione significa partire dall’infanzia e sicuramente questa amministrazione ha mostrato fiducia nel futuro con la realizzazzione a tempi di record della nuova scuola dell’infanzia ” Gianni Rodari” di Ligugnana e l’ampliamento della ” Don Antonio D’Andrea di Prodolone.


Coerentemente all’impegno negli altri settori, ci si è mossi nel campo energetico:l’approvazione del piano energetico e della variante di indirizzo, ha messo la nostra comunità nelle condizioni di avviare un percorso di risparmio ed efficienza energetica sia per le famiglie che per le imprese che per gli operatori economici. I vari interventi, infine, di carattere sociale rivolti al Welfare, completano la nostra impostazione volta a dare fiducia favorendo le innovazioni per la crescita, condizione essenziale per indicazioni positive a tutta la comunità e in particolare ai giovani. Tutto, però, rischierebbe di cadere nel vuoto se non si alimenta la conoscenza del mondo e di sé, del passato e del presente, e proprio per questo si è cercato di configurare, con iniziative apprezzate per la loro validità, San Vito come cittadina vivibile di arte e cultura. I vari lavori di recupero ci stanno restituendo una cittadina davvero attraente; peraltro le attività culturali, sia quelle direttamente promosse dal Comune, sia quelle delle tante e qualificate associazioni, sono un esempio riconosciuto in provincia e in regione. E allora l’androne Castello, il ritrovato arco dell’antico Ospedale dei Battuti, il recupero dell’ex Essiccatoio Bozzoli e delle Carceri, rappresentano un rinnovato biglietto da visita della nostra cittadina con cui potrà ancor più qualificarsi per la sua storia, i suoi beni ed essere ancor più meta del turismo culturale nel cui circuito, come dimostrano i dati, è già presente. Se a questi aggiungiamo il progetto di San Vito murata e la qualificazione del Parco Rota con il recuperato fortino, abbiamo davvero il quadro dell’impegno profuso in direzione della salvaguardia e valorizzazione dei nostri beni e del loro riutilizzo. A tale proposito è proprio di questi giorni un forte passo avanti fatto dal progetto di recupero della vecchia ferrovia San Vito-Motta con l’acquisizione definitiva del sedime da parte del consorzio acquedottistico, elemento basilare per l’avvio della progettazione della pista ciclabile “Amaltea” San Vito-Motta che coniuga il recupero di quella ferrovia dismessa con la realizzazione di un percorso ciclabile interessante, salvaguardando l’ambiente e unendo realtà contermini.

Tutto ciò viene ad essere ancor più esaltato se inquadrato nelle partecipate celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, occasione di conoscenza e consapevolezza della nostra storia e del contributo dato dai Sanvitesi per l ‘Unità del Paese. Il 17 marzo, che la legge ha stabilito essere la data per la festa dell’Unità d’Italia, a San Vito l’abbiamo celebrata acquisendo consapevolezza delle nostre radici , fiduciosi che una rinnovata forma federale di unità meglio potrà rappresentare la nostra identità nella più generale identità italiana e europea.

Infine, queste considerazioni trovano bel riscontro anche in una recente acquisizione : mi riferisco alla bella ”scoperta” di un nostro importante concittadino, quel Giovanni Ferrandini (1710-1791) compositore e impresario musicale famoso in tutta l’Europa del 700, coevo e in rapporti con Vivaldi, Tartini, Haendel, Mozart : davvero una grande figura, su cui ritorneremo.

Da QUI SAN VITO dicembre 2010

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