19 Maggio 2011

«È stata dura, nulla era scontato»

«È stata dura, nulla era scontato»

Il neosindaco Di Bisceglie festeggia pensando alla giunta: «Guarderò al risultato elettorale».

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Felice e rilassato dopo un pomeriggio e una lunga campagna elettorale vissuti in continua tensione, il neosindaco di San Vito al Tagliamento, Antonio Di Bisceglie, ha analizzato il responso delle urne e annunciato i primi provvedimenti, non mancando di stuzzicare ancora una volta gli avversari. Che lettura dà della vittoria sua e della coalizione che la sostiene? «I sanvitesi – commenta – ci hanno dato fiducia perché hanno giudicato positivamente ciò che si è fatto, guardando alle nostre liste e ai candidati come persone credibili e responsabili: ma c’è stato, probabilmente, anche un giudizio politico generale».

Un risultato atteso o ha avuto dei timori?

«Non c’è nulla di scontato, soprattutto quando si rinnova il sindaco. Se un sindaco uscente ha operato bene tutto è più agevole, in presenza di ricambio subentrano più fattori. C’è un giudizio sull’operato di chi viene proposto agli elettori ma non solo».

Come giudica la campagna elettorale?

«È stata dura. A fronte di un percorso incentrato su incontri sul territorio e su tematiche specifiche, da parte del centro-destra c’è stato uno scivolamento su terreni negativi, anche con attacchi personali. Per me, comunque, è chiusa, e non ci saranno strascichi legali».

Il prossimo passo sarà la formazione della giunta: ci sarà qualche sorpresa? Il vicesindaco sarà quello preannunciato?

«Credo che la squadra possa essere pronta entro fine mese, in coincidenza con l’insediamento del nuovo consiglio comunale. Guarderò al risultato elettorale, tenendo conto dell’indicazione di massima che, come coalizione, avevamo dato sul vicesindaco, ovvero Tiziano Centis».

Quale sarà il primo atto da sindaco per cui si impegnerà?

«Cercherò di fare in modo che al primo punto del primo consiglio comunale ci sia la variante relativa alla circonvallazione».

Vuole dire qualcosa agli avversari?

«Alla lista “Cambiamo a San Vito per lasciare Berlusconi a Roma” (sic): prima di lanciarsi bisogna pensarci bene e non cadere in forme di rancore di qualche mancato principe del foro. Al centro-destra: se vuole essere serio ha motivi di riflettere: la composizione delle sue liste ha fatto scadere la loro campagna elettorale su toni e modalità poco consone a un confronto alto, dando spazio a un oltranzismo inaccettabile».

Andrea Sartori

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