28 Marzo 2012

Della Mea: il Gect può rappresentare una soluzione anche per il tarvisiano

Secondo il consigliere del Pd: “Il Gect rappresenta una valida alternativa o almeno un complemento all’ipotesi di zona franca urbana, la cui istituzione si basa su un presupposto di disagio dovuto alla marginalità di un certo territorio, che così viene quasi marchiato di sottosviluppo. Per questo andrò a Bruxelles il 29 marzo, alla conferenza interistituzionale sul Gect. Infatti, il regolamento sul Gruppo europeo di cooperazione territoriale è, attualmente, in corso di revisione. Poiché i Gect avranno un ruolo importante nel prossimo periodo di programmazione (2014-2020), il Parlamento europeo e il Comitato delle regioni intendono coinvolgere i principali attori dell’UE nel dialogo sul Gect. Ritengo quindi fondamentale esserci.
Invito inoltre, altri miei colleghi e rappresentanti delle istituzioni a partecipare a questo momento di confronto in sede europea, per l’individuazione di importanti strumenti da utilizzare poi nella nostra regione. Sulla base dell’esperienza dei primi Gect questo strumento sembra consentire un netto salto di qualità rispetto alle forme di cooperazione basate sui singoli progetti di cooperazione territoriale UE oppure su organismi come le Euroregioni o le Comunità di Lavoro. Grazie al riconoscimento della capacità giuridica (e la dotazione di un personale e di un bilancio dedicato) esso rende decisamente più semplice la gestione operativa dei progetti comuni e la partecipazione ai bandi di gara europei. Inoltre esso dona alla cooperazione delle caratteristiche di stabilità e istituzionalizzazione che favoriscono il coinvolgimento di tutti i partner e l’allargamento progressivo degli ambiti di iniziativa. Infine, consente a politici e tecnici di conoscersi, stringere legami personali di fiducia e collaborazione e arrivare gradualmente a priorità e soluzioni comuni. Complessivamente il Gect si rivela dunque un utile strumento a disposizione di un Euroregione dal punto di vista sia dell’efficienza operativa, sia della riconoscibilità e dell’immagine all’interno dell’architettura europea, sia del rafforzamento del dialogo e dei legami tra le Regioni partecipanti”.

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