9 Luglio 2012

PD: elettrodotto Redipuglia-Ud Ovest, presentare valutazioni tecniche

“In questo frangente, va invece riconosciuto il comportamento dei Comuni attraversati dall’elettrodotto e coinvolti dall’insediamento industriale dell’Abs che si sono impegnati ricercando il confronto con i vertici dell’azienda, i sindacati e le istituzioni interessate è da considerare un comportamento scorretto l’assenza dagli incontri della Regione e della Provincia che non hanno mai ritenuto di essere presenti con i loro principali responsabili di governo o, quando lo hanno fatto, hanno mandato funzionari con il solo compito di ascoltare. Eppure, la Regione e la Provincia hanno il dovere istituzionale di coordinare i soggetti locali e sono chiamati ad individuare una sintesi il più possibile condivisa.
I Comuni e altre associazioni si sono espressi da oltre cinque anni sul progetto Terna richiedendo anzitutto l’adozione di garanzie ambientali per una corretta realizzazione di un’opera impattante per il territorio e ininfluente sull’abbassamento dei costi energetici per le imprese. In questo senso hanno avanzato una serie di proposte, tra cui uno studio appropriato per l’interramento totale o parziale dell’infrastruttura energetica (peraltro a questa soluzione si ricorrerà nella costruzione di un elettrodotto in Carnia) e il coinvolgimento di un soggetto terzo al fine di disporre di altri punti di vista tecnico-scientifici.
La Giunta Regionale, divisa al proprio interno, non è riuscita finora a completare alcuna istruttoria sul tema e ad esprimersi compiutamente sulle due opzioni, fra le ipotesi in discussione: quella relativa all’interramento della nuova linea, e quella all’utilizzo e potenziamento della linea esistente su cui inserire l’impianto a 380 kv.
Questa situazione è aggravata dalla mancanza del Piano Energetico Regionale utile, tra l’altro, ad inquadrare lo scenario energetico regionale, presente e futuro, e la funzione delle centrali di Monfalcone e Torviscosa.
Alla Giunta Regionale – conclude la nota – si richiede di mettere finalmente a disposizione dei Comuni coinvolti, delle imprese, del sindacato e delle associazioni, le valutazioni tecniche, ambientali ed operative riguardo sia le due opzioni sia le condizioni necessarie per disporre di elettricità a basso costo. La si esorta inoltre a non scaricare sui Comuni gli effetti sull’occupazione e sugli investimenti determinati dalle eventuali decisioni di Danieli e dell’Abs, qualora volessero delocalizzare o bloccare il rinnovo degli impianti. Se le aziende vorranno spostare le produzioni per competere meglio, l’unico colpevole sarà Tondo che, dal 2008 ad oggi, non è riuscito a compiere alcun passo concreto sulla strategica questione energetica né sulla semplificazione burocratico-amministrativa richiesta dalle imprese”.

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