2 Agosto 2012

PD: Menis, ancora tagli per la scuola regionale

Dopo i tagli dell’ex ministra Gelmini, che in regione hanno portato alla perdita di circa 2.500 posti complessivi nell’ultimo triennio e 205 esuberi solo tra i docenti nello scorso anno scolastico, le nuove norme prevedono 41 autonomie in meno rispetto al 2011-12. Un risultato – sostiene il democratico – frutto del Piano di dimensionamento regionale che ha creato i nuovi mega istituti (-22 scuole) e della spending review che ha cancellato altre 19 autonomie. Nessuna Regione è stata altrettanto “virtuosa” verso la scuola pubblica, e questo la dice lunga su come sia stato gestito questo processo da parte degli uffici competenti.
Non va meglio sul fronte dei dirigenti scolastici, fa sapere sempre Menis: 130 per 153 scuole. Con i vincitori del recente concorso bloccati dal MEF, che vuole vederci chiaro dopo le pesanti contestazioni che hanno interessato la procedura di selezione. E tutto fermo anche per quanto riguarda le immissioni in ruolo, a causa del rischio, sempre più concreto, che la direzione scolastica si veda costretta a ritirare i relativi provvedimenti.
Una situazione molto pesante – denuncia il consigliere del PD – ulteriormente aggravata dall’inaccettabile declassamento subito dalla lingua friulana: un atto che introduce discriminazioni intollerabili tra le diverse minoranze linguistiche e che, a loro stesso avviso, rischia addirittura porsi in contrasto con il dettato costituzionale. Una scelta che, applicata alla scuola, rischia di cancellare ulteriori 39 istituti e altrettanti dirigenti, oltre a circa 50 posti del personale amministrativo e qualche decina di posti docenti.

In primo piano