27 Agosto 2012

Assemblea regionale del 21 luglio 2012: l’introduzione del presidente Tarcisio Barbo

Vorrei tuttavia, introducendo i lavori della nostra assemblea, che non ci sfuggisse minimamente quanto sta succedendo attorno a noi in questo gravissimo momento per l’economia e la democrazia del nostro Paese, l’Europa e la stessa nostra regione, non fosse altro che per le ricadute che dai provvedimenti europei e da quelli del Governo Monti ne avremmo per il nostro territorio.
Non sto qui a elencare le condizioni di vita dei cittadini, dei lavoratori occupati e disoccupati, delle attività produttive per l’industria l’artigianato, l’agricoltura. Non sto neanche a richiamare lo stato di disagio di tante categorie sociali per quanto sta avvenendo anche sotto l’azione dello stesso Governo che sempre più faticosamente anche se convintamente stiamo sostenendo. Non serve, sono sotto gli occhi di tutti, tanto più sotto quelli di un partito, come il nostro che nel momento in cui risulta essere il primo partito d’Italia, si assume il peso di una responsabilità di fronte alle scelte del contingente e del prossimo futuro che, francamente, ci faranno vivere una stagione elettorale difficilissima come non mai forse nella storia della nostra Repubblica e di quella della Regione.
La responsabilità sta nel fatto che vogliamo presentarci di fronte agli elettori ai quali chiedere un voto che sarà difficilissimo da spiegare e vincolante nelle sue scelte programmatiche.
Credo dunque che pur dovendo adempiere a importanti provvedimenti normativi per poter assicurare la partecipazione più ampia nella individuazione del nostro candidato Presidente, non si trascurino in questa fase due elementi di fondo.
Il primo riguarda il comportamento del partito a fronte delle scelte che riguarderanno il leader da indicare e il programma di Governo. Il segretario nazionale Bersani, anche nel corso della recente assemblea nazionale ha evidenziato con forza che rispetto all’esercizio delle primarie che interesseranno il livello nazionale, questo non dovrà essere condotto e vissuto come si trattasse del congresso del partito. Mi pare giusto richiamare responsabilmente e con convinzione questo avvertimento anche per la nostra scelta regionale. Occorrerà da ora in poi grande unitarietà di intenti e di azione per battere il centro destra di Tondo che ormai da tempo sta cercando di convincere i nostri corregionali della bontà del suo operato governativo sorretto qui da noi peggio che altrove dall’asse Lega Nord – Popolo delle Libertà. Elemento questo che sta compromettendo seriamente l’anomala maggioranza governativa a partire dalla indilazionabile modifica della legge elettorale.
Accanto alla nostra essenziale unità che per altro ci viene insistentemente richiesta proprio dagli elettori, bisognerà saper comunicare adeguatamente i risultati di un lavoro svolto non senza difficoltà nel partito e nelle istituzioni dove operiamo a partire dal livello regionale. Ma soprattutto indicare obiettivi credibili e condivisibili di un programma impossibile da mantenere con i vecchi sistemi e le ormai consumate risorse. Comprensibile e condivisibile particolarmente da quelle fasce di cittadini che abbiamo sempre tutelato e che, anche in questo caso peggio che altrove, il centro destra regionale ha trattato: dal sociale, alla cultura, al precariato, alla qualità della vita e dello sviluppo economico che vogliamo assicurare a questa regione. Saper perseguire comuni obiettivi e classe dirigente, in un’indispensabile operazione di innovazione interna e riformista sul piano istituzionale ed economico, fa affrontare con il dovuto aggiornamento anche il tema delicato delle alleanze.
Anche per questo le primarie di partito assumono una valenza del tutto eccezionale. Naturalmente non mi nascondo il fatto che queste potrebbero risultare anche non effettuabili: restano comunque questi due, la condivisione unitaria sul leader individuato e sugli obiettivi programmatici, obiettivi ineludibili sia per vincere che per governare.
Mi limito solo a queste due brevi considerazioni che tuttavia vi invito a considerare né ordinarie né strettamente metodologiche. Richiedono un salto di qualità nell’azione del partito che non siamo abituati a compiere facilmente. Lascio ora la parola a Debora per la sua relazione dopo la quale apriremo il dibattito nei tempi però che consentano alla segretaria di partecipare alla conferenza stampa indetta dopo la nostra assemblea e sapendo che dobbiamo approvare anche il regolamento.
Aggiungo infine che aderendo alla richiesta dei Giovani Democratici ho consentito la presentazione di un odg. sul diritto allo studio in considerazione dell’urgenza derivante dal fatto che il 25 e 26 luglio p.v. è previsto l’esame del provvedimento legislativo su questo argomento da parte del Consiglio Regionale. In questo caso il regolamento prevede un intervento a favore e uno contro, per cui se siamo ordinati, ce la possiamo fare.

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