19 Dicembre 2012

Debora Serracchiani incontra gli operai della Romanello

Morocutti e Paulon hanno informato la candidata a governatore del Fvg sulle vicende che hanno ridotto alla crisi la cartiera con gli ordini in mano, dal tentativo fallito di rimediare alla pesante situazione attraverso la ristrutturazione del debito, fino al deposito del concordato liquidatorio preventivo e all’interesse manifestato, alla soglia del fallimento, da realtà imprenditoriali da Austria e Toscana. Si sono analizzati i vari aspetti della complessa situazione, dalla necessità di un forte investimento (8 milioni per ripartire, altri 20 per modificare le macchine e cambiare la linea non più produttiva), al peso del costo energetico (serve un cogeneratore), alle speranze di limitare al minimo gli esuberi.
Serracchiani ha evidenziato tra l’altro «la mancanza in regione di filiere del manifatturiero, cartiere comprese; le occasioni mancate di accedere ai fondi europei, di cui 42 miliardi di euro saranno restituiti; l’urgenza di semplificazione della burocrazia per le imprese; l’uso improprio del fondo sociale europeo sugli ammortizzatori sociali anziché sulla formazione permanente mirata, che permetterebbe ai lavoratori che perdono il posto di riqualificarsi», fino alla crisi psicologica che affronta il lavoratore in cassa integrazione, per cui «bisogna essere umani anche nelle difficoltà», ha detto l’esponente del Pd. «Va incentivata la delocalizzazione al contrario – ha detto Serracchiani circa la cordata disponibile a prendere in carico la Romanello – attraverso opportuni aiuti regionali e prospettive incentivanti legate alla specialità: l’orgoglio dei friulani di fare da soli va coniugato con la capacità di essere rete». Ha quindi assicurato che continuerà a seguire la vicenda della Cartiera verde di Basaldella. (Messaggero Veneto, 19 dicembre 2012 – p.b.)

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