8 Febbraio 2013

Tondo ci copia e anche male: Non fidarsi delle frottole dell’ex premier e del presidente sotàn

Così il deputato del Pd Ivano Strizzolo stigmatizza l’annuncio fatto dal presidente Renzo Tondo in merito a una “rinnovata intesa” da stipulare tra il Governo, qualora vincesse Berlusconi, e la Regione Friuli Venezia Giulia. Sono sei complessivamente gli impegni che il Cavaliere si è impegnato a garantire in una sorta di rinnovata intesa che al primo posto dell’accordo ha inserito la revisione dei tagli unilaterali decisi dal governo Monti sui trasferimenti al Friuli Venezia Giulia a fronte di competenze esercitate, come la sanità, le autonomie locali, il trasporto pubblico. Quindi, secondo punto, la fiscalità di concorrenza rispetto all’Austria e alla Slovenia, poi le infrastrutture: dalla terza corsia dell’autostrada A4 Venezia-Trieste alla portualità. Al quarto punto la ricerca e l’università che devono poter sviluppare sinergie forti con il territorio del Friuli Venezia Giulia. Inoltre, sul patto di stabilità si chiede di differenziare gli investimenti produttivi dalla spesa corrente. Infine, il contenimento del prelievo fiscale e la modifica della legge Fornero, su lavoro per i giovani e la flessibilità. Ed ecco che su questi punti si scatena il Partito democratico, accusando la maggioranza di aver copiato le idee. «Il fatto che le nostre idee sono considerate così buone da essere fatte proprie perfino dal centrodestra potrebbe anche rallegrarci, ma non ci caschiamo. Di Berlusconi e Tondo il Friuli Venezia Giulia ha imparato a non fidarsi affatto: uno racconta frottole da quando sta sulla scena, l’altro è privo di qualsiasi autonomia politica, da vero sotàn», è l’accusa del parlamentare friulano Ivano Strizzolo. Per il deputato «questa è una balla colossale che Tondo smercia per tappare il buco lasciato da un Berlusconi arrivato in Friuli Venezia Giulia senza niente in mano: è stato lo stesso Berlusconi a dire a Trieste che non c’era nessun patto politico con Tondo. In ogni caso, – continua il parlamentare – fare le cose nelle stanze chiuse e senza testimoni sarebbe stato tipico dello stile Pdl. Noi ci siamo presentati davanti a tutti dicendo subito cosa chiedevamo, e Bersani ha risposto pubblicamente a viso aperto, non con due righe di comunicato alcuni giorni dopo», conclude Strizzolo. Rincara la dose anche il deputato democratico Ettore Rosato: «È ridicolo anche il fatto che Tondo, dopo aver rivendicato per anni che la terza corsia della A4 dovevamo farla da soli, ora chieda soccorso al suo capo, perché sa che non ce la può fare. Già che c’era, Berlusconi poteva promettere di restituire i 370 milioni che ci preso con l’unico vero accordo fatto, quello Tondo-Tremonti», conclude Rosato. (Messaggero Veneto, 8 febbraio 2013, Paolo Mosanghini)

 

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