25 Febbraio 2015

Addio al comandante Rapotez

Rapotez E’ scomparso a Udine, all’età di 94 anni, Luciano Rapotez, uomo simbolo della Resistenza nelle nostre terre e difensore instancabile dei diritti civili. Un esempio, un simbolo, una grande figura della nostra storia recente. Il comandante Rapotez, nato a Muggia (Trieste) nel 1920, vicepresidente dell’Anpi del Friuli Venezia Giulia, è stato testimone e protagonista di quella storia, gloriosa ma drammatica e dolorosissima, che ha contrassegnato le vicende del confine orientale durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’esperienza della Resistenza, Rapotez ha dovuto combattere, per tutta la vita, un’altra battaglia, altrettanto difficile, ma più subdola di quella armata: lottare contro un pesante, quanto assurdo, errore giudiziario. Accusato nel 1955 di un triplice delitto, per il quale Rapotez denunciò torture e maltrattamenti di vario genere, ne uscì pienamente assolto al termine del processo, ma con ancora dentro, e addosso, i segni difficilmente cancellabili dell’ingiustizia patita. Decise così di intentare una causa civile contro il ministero dell’Interno per aver subito maltrattamenti e l’ingiusta carcerazione, e lottò perché venisse riconosciuta un’equa riparazione per tutti i cittadini innocenti finiti in carcere. Una battaglia che lo ha impegnato per tutta la vita, dimostrando come da una terribile vicenda privata si possa trovare la forza per condurre una battaglia di civiltà, in difesa dei diritti collettivi. Una battaglia che oggi, possiamo dirlo, con decisione, il comandante Rapotez ha moralmente vinto.   Antonella Grim, segretaria regionale Pd Fvg
In primo piano