20 Settembre 2016

Unioni civili, il triste siparietto di Dipiazza a Trieste

images-5 Udine, Monfalcone, Muggia. Sono alcuni luoghi della nostra regione dove la normalità è di casa: mi riferisco al tema delle unioni civili. Qui, in questi comuni, la legge Cirinnà viene e verrà applicata senza problemi, senza guerriglie politiche, senza eccessi ideologici. Che è quello che, secondo me, dovrebbero fare l’Amministrazione comunale: applicare le leggi, nel pieno rispetto delle Istituzioni e dei cittadini. Tutti. Ma purtroppo a Trieste non è così. Da settimane va in scena un siparietto, che, se non vi fossero di mezzo la vita, la serenità e il futuro delle persone, farebbe ridere. Siamo diventati un caso a livello nazionale. Ieri sera si è consumato l’ennesimo atto della vicenda: ho partecipato a una lunga, lunghissima, a tratti assurda discussione sulle unioni civili in Consiglio comunale. Nel mio intervento ho ribadito quanto è triste l’utilizzo, da parte della Giunta Dipiazza, di piccoli escamotage nell’applicazione della legge Cirinnà, per cercare comunque di differenziare, di continuare a tracciare un solco tra cittadini di serie A e B. Di quanto sia triste voler relegare le unioni civili a tutti i costi in una sala “diversa”, “altra”, lontana da Piazza Unità, il salotto buono della città.   Voglio ribadirlo con forza:   1) I nostri concittadini, tutti, meritano la stessa accoglienza da parte delle Istituzioni 2) Un’Amministrazione comunale che perde tempo e risorse per architettare strategie  che vadano “contro” i cittadini non fa il suo mestiere ed è una pessima Amministrazione.   Grazie a Silvia Altran Laura Marzi, Furio Honsell, che rispettano la dignità di tutti i cittadini che vivono nei loro comuni.   Antonella Grim Segretaria regionale Pd Fvg
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