7 Settembre 2018

Banche: PD, a risparmiatori truffati non bastano promesse

Serracchiani: “Aumento del Fondo ristoro e anticipo termini per decreto Mef”

“Il Partito Democratico, con un emendamento al Dl Milleproroghe, propone di anticipare al 30 settembre il termine per l’emanazione del decreto del Ministero dell’Economia e Finanze che avrebbe dovuto disciplinare concretamente l’accesso al Fondo di ristoro dei risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie degli ultimi anni, tra cui vi sono molti cittadini del Friuli Venezia Giulia”. Lo riferisce la deputata del Pd Debora Serracchiani, che   lo scorso giugno aveva incontrato una delegazione di risparmiatori e presentato un’interrogazione al Ministro dell’Economia e Finanze per chiedere che fosse emanato, in tempi rapidi, il Regolamento di attuazione del fondo, affinché potesse avviarsi l’erogazione del risarcimento.

“Al contrario di quanto promesso in campagna elettorale – spiega Serracchiani – dopo le elezioni del 4 marzo il Governo M5S-Lega ha spostato il termine per l’emanazione del decreto al 31 ottobre 2018, laddove il Governo Gentiloni lo aveva fissato al 31 marzo. Adesso dalla Commissione Bilancio è uscito un testo in cui si parla di un ulteriore rinvio al 31 gennaio 2019, che dovrebbe essere approvato nel decreto Milleproroghe. Si tratta di una strategia del rinvio che tradisce per la seconda volta le attese dei risparmiatori, i quali hanno legittimamente creduto a chi dava garanzie, a cominciare dal premier Conte, e che invece ora devono constatare come per il Governo ci siano altre priorità”.

Per Serracchiani “l’emendamento del Pd si pone su una linea di coerenza anche dal punto di vista dell’ammontare del Fondo. A fronte dei 100 milioni stanziati nell’ultima legge di bilancio, si prevede di portare la dotazione del fondo a 175 milioni, individuando anche la copertura dei 75 milioni aggiuntivi: per 45 milioni tramite il Fondo per interventi strutturali di politica economica, e per 30 milioni tramite il Fondo interbancario per la tutela dei depositi”.

“Confido che la maggioranza non vorrà approfittare della civiltà con cui i risparmiatori hanno avanzato finora le loro richieste: sono persone spesso anziane e impoverite che  non possono continuare a vivere di promesse”, conclude Serracchiani.

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