24 Settembre 2018

E’ iniziata la privatizzazione della Sanita’

Spitaleri: “Non è un pezzo della controriforma, ma l’esempio di come governerà il centrodestra governerà”

La privatizzazione della sanità regionale è iniziata. Il colpo di mano prende l’aspetto di un atto di ordinaria amministrazione, di una delibera in cui, anche se si sa già che i costi aumenteranno, non ci sono indicazioni di spesa né previsioni di copertura. Avevamo ragione a temere: incombe il modello lombardo-veneto, che mette l’assistenza dei cittadini in mano a gruppi finanziari che sulla salute guadagnano. Le valutazioni sulla sanità privata sono fatte a valle della programmazione quando, compiute tutte le valutazioni sulle risorse e potenzialità della sanità pubblica, quella convenzionata diventa un elemento integrativo e sussidiario, non certo un pilastro.

Mentre tutto tace sul fronte dei rapporti finanziari Stato-Regione, dove Fedriga aveva promesso di andare a recuperare i 20 milioni dovuti per il 2018 e i 61 del 2019, qui si pensa a far lievitare le spese ingrassando i privati. Qui si mette alla prova sul serio la capacità e la volontà di Fedriga e Riccardi, perché questa delibera non è un pezzo della controriforma, ma l’esempio di come il centrodestra governerà la sanità regionale per i prossimi anni: facendosi gli affari propri sulla testa di cittadini e operatori della salute, in barba alla tenuta dei conti.

Inoltre, nelle proposte presentate non è chiaro il ruolo dei piccoli ospedali, che stanno rischiando di perdere il loro ruolo ospedaliero e che questa virata verso il privato mette ancora più a rischio. Perché dirottare risorse sul privato vuol dire toglierle al pubblico e alle attività di base che sono tipiche degli ospedali di rete.

Scandalosa l’introduzione delle visite cronometriche, che non si sa come saranno controllate e da chi, ma che è già sicuro faranno guadagnare di più ai privati. Più disagi soprattutto per gli anziani verranno dai nuovi Percorsi ambulatoriali complessi e coordinati, che rischiano di interrompere la continuità dell’assistenza sanitaria e obbligheranno a più spostamenti. Fedriga sta portando avanti un’idea di sanità che era emersa già nella legislatura Tondo ma che allora non passò.

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