Garantire rappresentanza minoranza slovena in Parlamento
Rojc: sloveni sono parte integrante della Nazione
L’intervento della sen. Rojc al minuto 03:25″
“Occorre introdurre le condizioni per consentire alla minoranza linguistica e nazionale slovena di partecipare in forma libera ed autonoma alle competizioni elettorali. Se la riforma della rappresentanza parlamentare venisse approvata così come proposta dalla maggioranza gialloverde verrebbe a mancare completamente questa possibilità”. Così Tatjana Rojc, intervenendo in aula al Senato sul disegno di legge di modifica della Costituzione in tema di rappresentanza.
La comunità slovena, per Rojc “deve poter concorrere ad eleggere un rappresentante in Parlamento, portatore dell’esigenza della comunità autoctona di mantenere e valorizzare le relazioni sociali, la vita e la cultura minoritaria espressione di una diversità culturale. Gli sloveni sono parte integrante della Nazione e patrimonio da preservare”.
Nell’esprimere la “profonda preoccupazione” sua personale e del gruppo del Pd in merito alla rappresentanza politica della minoranza autoctona di lingua slovena che vive nel Friuli Venezia Giulia, Rojc ha indicato “l’opportunità di introdurre correttivi per assicurare che ci sia la garanzia di una rappresentanza dedicata nei territori dove tradizionalmente insiste la minoranza nazionale slovena. Questo risponde ad un principio di uguaglianza sostanziale che non scalfisce il principio di uguaglianza del voto ma lo rende effettivo”.
La senatrice Rojc ha infine “auspicato che l’assemblea voglia considerare l’impatto di una riforma che risulta molto più incisiva di quanto non appaia, per i rilevanti riflessi sull’ordinamento costituzionale, anche alla luce dei vincoli di natura internazionale che proteggono le minoranze autoctone”. Per Rojc, dunque “occorre rivedere il testo in discussione e introdurre le condizioni per consentire alla minoranza linguistica e nazionale slovena la possibilità di partecipare in forma libera ed autonoma alle competizioni elettorali e concorrere, in ossequio ai principi costituzionali come tradotti in forma positiva dell’articolo 26 della legge n.38/2001 e in coerenza agli obblighi assunti dal nostro paese in sede internazionale, ad eleggere un rappresentante”.