Il Pd per il rilancio della Legge Basaglia
Rojc: il 5% del Fondo sanitario nazionale vada alla salute mentale
“Il cinque per cento del Fondo sanitario nazionale venga messo a disposizione della salute mentale: ci poniamo questo traguardo assieme alla verifica dell’applicazione della legge 180 con un tavolo permanente al Ministero della Sanità. In questo momento si fa fronte al 50% delle necessità”. Lo ha detto oggi a Roma la senatrice Tatjana Rojc, nel corso del convegno “Un cantiere per la sanità mentale”, dedicato al disegno di legge “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale volte all’attuazione e allo sviluppo dei princìpi di cui alla legge 13 maggio 1978, n. 180”, che il Pd ha presentato alla Camera (prima firmataria on. Elena Carnevali) e al Senato, dove prima firmataria è la capogruppo dem in Commissione Sanità Paola Boldrini, assieme alla senatrice Rojc, esponente della minoranza slovena di Trieste
Rojc ha ricordato che “la rivoluzione basagliana è potuta partire da Trieste in una congiuntura politica di apertura, in cui la sinistra ha governato la provincia. Da allora si è cominciato ad affrontare a viso aperto la malattia mentale e la 180 è stato uno dei catalizzatori che hanno condotto a Trieste centinaia di studiosi da tutto il mondo”.
“Basaglia, al di là dell’aspetto clinico, ci lascia insegnamenti che dovremmo custodire sempre, e tra questi che la politica ha il dovere di prendersi carico dei più deboli e – ha indicato Rojc – le famiglie dei malati psichici non devono essere lasciate sole”.
Al convegno hanno parecipato, oltre alle firmatarie, il senatore Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Sanità, Stefano Cecconi dell’Osservatorio Stop Opg, Piero Cipriano dell’Osservatorio salute mentale, Antonella d’Elia di Psichiatria democratica, Roberto Mezzina direttore Dsm di Trieste, Gisella Trincas presidente Unasam, Fabrizio Starace direttore Dsm di Modena.
“Il disegno di legge – ha spiegato Paola Boldrini – non è un’iniziativa di revisione, ma di potenziamento della legge Basaglia. Nasce dal lavoro svolto prima dalla commissione parlamentare di inchiesta del 2013 sui dipartimenti di salute mentale e poi da alcuni colleghi delle commissioni sanità di Camera e Senato, nella passata legislatura. E’ il frutto dell’ascolto di chi opera in Italia per il diritto alla salute mentale. Lo scopo è di garantire su tutto il territorio nazionale i principi della legge Basaglia quali Livelli essenziali di assistenza e quindi l’effettivo accesso alle cure, ai programmi di riabilitazione e di emancipazione, al budget di salute, alla presa in cura da parte di servizi che sappiano dare una risposta adeguata ai bisogni del singolo paziente con disturbi mentali, come già avviene in alcune situazioni di eccellenza. Un provvedimento che non intende cambiare o integrare il testo della legge 180, fatta eccezione per la previsione di un’ulteriore garanzia sostanziale e processuale contro la disumana pratica della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici. Si tratta anche di rilanciare nell’agenda politica, con un piano nazionale, il diritto alla salute mentale, con finanziamenti adeguati ai servizi territoriali e più attenzione al numero dei professionisti e alla loro specializzazione”.