Gentiloni: nazionalismo bestia da battere
Gentiloni a Trieste con la segretaria dem Laura Famulari, Isabella De Monte e i candidati sindaci Sandy Klun e Monica Hrovatin
“Il 26 maggio facciamo sentire voce europeista“
“Un buon risultato avrà un duplice significato: sarà un segnale all’Unione europea contro il nazionalismo, dal Paese dove è più forte, e sarà un passo verso la costruzione dell’alternativa. Il voto di domenica deve servire a dire basta all’interminabile guerra delle due forze di governo e dei due vicepremier”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Paolo Gentiloni, che oggi a Trieste ha incontrato i cittadini e la stampa.
Gentiloni a Udine sul palco con i candidati alle europee e i dirigenti locali del Pd
Dopo Trieste, Gentiloni ha chiuso la campagna elettorale a Udine, con un comizio in piazza San Giacomo. Nonostante la pioggia battente, sono state centinaia le persone che sono venute ad ascoltare l’ex premier e gli ultimi appelli dei candidati alle europee, Isabella De Monte e Furio Honsell.
Sul quesito in merito a possibili future alleanze con i 5Stelle, Gentiloni ha sgomberato il campo da ogni speculazione: “il Pd non si presterà a giochini parlamentari per tenere in qualche modo in piedi un Governo che ha portato l’Italia in queste condizioni. Abbiamo l’impegno di rivolgerci agli elettori che abbiamo deluso e – ha ribadito – dobbiamo tornare a coinvolgerli ma non abbiamo nessuna intenzione di salvare quelli che vogliono salvare soltanto le loro poltrone”.
Gentiloni a Udine con una militante dem
Ripercorse le sanguinose tappe del Novecento in Europa, dall’attentato di Sarajevo all’Olocausto, Gentiloni ha indicato che “la bestia che è all’origine di tutte queste tragedie, delle dittature e delle guerre, è la bestia del nazionalismo. E noi non possiamo consentire che il progetto europeo dopo sessant’anni sia di nuovo minacciato e incrinato dal nazionalismo”.
Gentiloni a Trieste saluta i consiglieri comunali dem prima del suo intervento
Riferendosi a Trieste che “guarda da vicino ad altri Paesi, ad altre culture, a tradizioni diverse”, l’expremier ha affermato che “qui più che mai si capisce quanto l’Europa ci abbia dato in termini di pace e di collaborazione con i popoli a noi vicini”.
“Il 26 di maggio è un’occasione – ha puntualizzato Gentiloni – per dire che anche in Italia, dove pure il nazionalismo è al governo, si può far sentire una voce europeista, che in tutti i Paesi europei aspettano di sentire dall’Italia, perché fa pare della nostra storia e della nostra tradizione politica”.