25 Giugno 2020

“Centro stupri”: non accettare più in silenzio questo abbrutimento

RIFLESSIONE DEL SEGRETARIO SU QUANTO COMMESSO A LIGNANO DA UN GRUPPO DI GIOVANI, CHE HANNO ESIBITO MAGLIETTE CON LA SCRITTA “CENTRO STUPRI”

Ho lasciato che la riflessione prendesse il posto di rabbia e schifo perché alla fine magari rischi tu e non sette nullità figli di papà.

Non mi importano i nomi sul quotidiano locale tanto ormai li conoscono tutti.

Le scuse e le preoccupazioni di alcuni genitori non bastano ma sono un minimo gesto giusto che va riconosciuto. Mi sarei aspettato di vederne sette però! non vorrei che qualcuno pensasse “E’ una ragazzata”

Perché siamo stati tutti giovani certo, chi più chi meno abbiamo sbagliato o esagerato, ma qui c’è qualcosa di più profondo e malato. Una deriva culturale fatta di sopraffazione sulle donne in primis, ma anche sul “negro” o sul “comunista di merda” unita ad un senso di superiorità e impunità. Qui le magliette sono state pensate, fatte stampare, esibite nel locale del papi e portate nella disco al mare con tavolo riservato e comoda casa per le vacanze.

Qui non mi pare ci sia il bicchiere di troppo e la frase scappata, né la rabbia della vita o la goliardata eccessiva solo una deriva, un’arroganza e un vuoto culturale che purtroppo temo non sia solo di questi sette.

Nell’Inghilterra, tanto criticata ultimamente, l’autore dello striscione razzista (un saldatore di 24 anni) è stato licenziato in tronco e bandito a vita dalla squadra del cuore, la sua ragazza per post dello stesso tenore sospesa e ad oggi non sono ancora perseguiti penalmente.

Allora credo che anche in Italia a questa deriva non ci si debba rassegnare, non si possa più solo indignarsi per poi dare una scrollata di spalle e continuare come prima. Credo sia ora di reagire, e nulla centrano partiti o posizioni politiche ma semplicemente la convinzione che la società italiana nonostante tutto sia migliore, che la stragrande maggioranza dei giovani sia migliore e che ora serva dare segnali chiari e non accettare più in silenzio questo abbrutimento.

Un locale appena riaperto è stato chiuso, certo per stupidità o superficialità di un lavoratore che magari però ora rischia il posto intermittente o precario. Spero l’imprenditore chieda i danni e alla stessa maniera chiudano tutti i locali dove questi dementi si sono esibiti. Spero la giustizia faccia il suo corso ed anche le altre famiglie chiedano scusa ma visto che ognuno di noi può dare dei segnali, da subito posso fare a meno di “luanis” , e soprattutto scegliere di non frequentare locali dove rischierei di incontrare persone così.

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