3 Maggio 2023

Relazione Liva: il mandato è terminato

LA RELAZIONE INTEGRALE ALLA DIREZIONE REGIONALE – Udine 27 aprile 2023

Carissime e carissimi componenti della Direzione regionale,
alla fine di ottobre dello scorso anno, ebbi l’onore di essere chiamato a guidare il Partito
Democratico del FVG alle soglie di due scadenze decisive per il futuro del nostro partito : il
Congresso Nazionale di natura addirittura Costituente appena annunciato dal Segretario
Letta e le elezioni Regionali.
Il contesto era quello conseguente alla caduta del Governo Draghi e alla sconfitta politica
subita dal PD alle elezioni politiche di settembre con la conseguente formazione di un
Governo di Destra a guida della leader dell’opposizione parlamentare a quel Governo che
pur aveva il merito di aver superato la fase drammatica della pandemia , di aver ottenuto il
Pnrr. Risultati tutti ancora da raggiungere mentre le difficoltà di messa a terra e di utilizzo
dei fondi del PNRR sono argomento del giorno fino a metterne in discussione financo
l’erogazione delle tranches ancora da liquidare e la capacità e volontà di questo Governo
di utilizzare i fondi a disposizione.
Il contesto era già quello della guerra di invasione della Russia all’Ucraina evento, come
si percepì immediatamente, destinato a cambiare il mondo, a destabilizzarlo, a rinfocolare
rischi e paure che si ritenevano, almeno in Europa, superati per sempre.
Le elezioni politiche di settembre 2022 anche nella nostra Regione, pur registrando un
risultato percentualmente migliore di quello nazionale, testimoniavano ampiamente la
sconfitta del Centro Sinistra, la vittoria della Destra ed in particolare di Fratelli d’Italia,
l’indebolimento della nostra rappresentanza a anche a livello di amministrazione di
Comuni, paesi e città.
Le dimissioni del segretario Shaurli immediatamente successive alle elezioni di settembre
e la mia elezione in Assemblea avvenuta il 29 ottobre, avvenivano dunque in uno scenario
di delusione politica, di divisione delle forze di opposizione a livello nazionale. Sul contesto
regionale si registrava la mancante definizione politica e programmatica di un profilo di
schieramento elettorale alternativo alla Giunta Fedriga che usciva invece rafforzata
dall’esito elettorale sia dal punto di vista delle forze politiche di quella maggioranza sia dal
punto di vista del consenso personale del Presidente. Consenso rafforzato anche dal ruolo
nazionale assunto dal Presidente Fedriga, quale Presidente della Conferenza delle
Regioni.
Quadro di partenza, dunque assai difficile, dal quale era necessario in poche settimane
ripartire rianimando il partito e le sue strutture, collegare e sfruttare al meglio di lavoro di
opposizione del nostro Gruppo Consigliare, e di quelli delle altre componenti di
opposizione, lavorare per creare le condizioni di un campo politico ed elettorale alternativo
al predominio della Destra e personale del Presidente, dunque fare alleanze, trovare un
candidato comune, allestire una campagna elettorale convincente pur avendo a
disposizione mezzi, anche finanziari, non lontanamente paragonabili né raffrontabili con
quelli degli avversari, invertire un trend di opinione pubblica e massmediatica che non ci
dava alcuna chances di vittoria.

Garantire nel contempo, all’intero partito e alle sue strutture, di partecipare a pieno titolo al
dibattito congressuale nazionale e al suo completo svolgimento impedendo che le
dinamiche di naturale contrapposizione di un clima congressuale e di primarie non
potessero nuocere, ma anzi aiutare, la costruzione, nel frattempo in pieno svolgimento ,
del percorso di alleanze e convergenze politiche, programmatiche necessarie alla prova
elettorale regionale. Un finestra peraltro ben presto ed opportunisticamente accorciata nel
su svolgimento temporale dal Presidente Fedriga che ne fissava la conclusione al 2 e 3 di
aprile anziché a maggio come in un primo tempo ipotizzato.
Lo scenario di partenza era, inoltre reso più complesso dalla necessità di affrontare anche
lo scoglio dell’appuntamento elettorale di molti altri Comuni, piccoli e grandi, ed in
particolare di quello di Udine che vedeva ancora indeterminata la scelta del candidato e
della coalizione che lo avrebbe sostenuto.
Oggi sappiamo tutto, sappiamo come è andata e oggi potremo fare della valutazioni ed
esprimere dei giudizi ma in quel momento, all’inizio dell’assunzione di questo onore e di
questa responsabilità, tutto ciò era da fare e fare in fretta.
Sono stati dunque mesi di grande lavoro, di grande impegno , di grande determinazione
che io qui non intendo assolutamente ripercorrere perché li abbiamo ben presenti e vissuti
insieme.
Ne siamo stati tutti protagonisti, attori, responsabili.
Abbiamo aperto un tavolo di alleanze partendo dall’esperienza di una legislatura di
opposizione, abbiamo tenuto aperto quel tavolo perché si aprisse ulteriormente, il più
possibile senza accettare nè porre veti nei confronti di nessuna forza potenzialmente
interessata a contribuire ad un progetto di alternativa alla Destra, siamo stati coerenti fino
all’ultimo registrando con trasparenza le convergenze e i distinguo, abbiamo individuato
nella candidatura a Presidente di Massimo Moretuzzo, cioè di un esponente esterno al PD
di provenienza civica ed autonomista, il profilo migliore per comporre l’alleanza, abbiamo
accolto l’ampiamento del tavolo all’alleanza con i 5 stelle, registrato ed accolto la presenza
del Terzo Polo a Udine auspicando che tale convergenza attorno alla candidatura di
Alberto Felice del Toni, potesse prefigurare una analoga apertura del Terzo Polo ad un
confronto a livello Regionale. Non è stato così. E anche da questo punto di vista sappiamo
come è andata.
Mi sia consentito, a questo punto, a nome di tutto il PD regionale di esprimere tutta la
nostre felicitazioni, auguri di buon lavoro al nuovo sindaco di Udine. Di esprimere tutta la
felicità della nostra comunità per una vittoria elettorale, per una boccata di ossigeno di cui
avevamo bisogno.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno contribuito per lunghi mesi a questo risultato e a
questa vittoria.
Voglio ringraziare Alessandro Venanzi a cui il 18 dicembre 2022 inviavo un messaggio che
credo di poter rendere pubblico: “sono certo che la stima e l’apprezzamento generale che
ha suscitato la tua scelta possa tramutarsi per te e la tua città in soddisfazione e
successo”. Così è andata. Ne siamo grati e fieri.

Tornando allo scenario regionale, al lavoro fatto e ai risultati ottenuti, credo di dover
aggiungere solo poche riflessioni: i dati elettorali sono chiari e conosciuti e io non intendo
accompagnarli con particolari commenti, solo alcune annotazioni.

  • la scelta della ricerca di ampie alleanze, di mettere insieme le opposizioni sulla
    base di un programma e di un candidato da costruire ed individuare insieme, credo
    sia stata una scelta corretta peraltro, indipendentemente dai risultati conseguiti,
    confermata nella sua impostazione politica dalle scelte congressuali nel frattempo
    intervenute nel PD a livello nazionale in particolare con
  • l’elezione della nuova Segretaria Elly Schlein a cui anche da qui rivolgiamo un
    caloroso saluto e i migliori auguri di buon lavoro. Ed un invito a ritornare in Regione
    anche per poter incontrare le realtà territoriali che non è riuscita ad incontrare nella
    sua recente ed apprezzata visita a Trieste e Udine;
  • chi nei giorni immediatamente seguenti l’esito elettorale ha parlato di una mancato
    effetto Schlein, ha confuso, spero in buona fede, la politica con i supposti effetti
    miracolistici propri di altri ambiti. La nuova segretaria aveva appena iniziato il suo
    lavoro, è di qualche giorno fa la prima Direzione e la prima Segreteria, in ogni caso
    a Udine abbiamo vinto il Comune e a Trieste il PD è andato piuttosto bene.
  • Il dato reale è che: effetto Schlein o effetto passaggio alla dura realtà del Governo,
    il PD sta crescendo ad ogni sondaggio, si accorcia almeno nei sondaggi la distanza
    fra il PD e ed è il Partito della Meloni, che Il PD si conferma ogni giorno come il
    fulcro di ogni ipotesi di opposizione e di alternativa democratica , progressista e di
    profilo europeo, ANTIFASCISTA al Governo delle Destre. Ciò è vero
    indubitabilmente anche nella nostra Regione dove ci confermiamo come il primo
    partito della coalizione non solo per numero degli eletti ma anche, di gran lunga per
    percentuale, seppur insoddisfacente di consenso elettorale;
  • La scelta della candidatura esterna al PD nella figura di Massimo Moretuzzo è stata
    accolta e ha mandato segnali positivi anche al nostro interno, ai nostri Circoli, la
    candidatura è piaciuta. E’ stata letta come una innovazione che ci aiutava, che
    metteva alla ribalta tematiche programmatiche di cui si avvertiva la necessità di una
    declinazione semplice, immediata, convincente che la figura giovane, aperta, di
    Massimo Moretuzzo ha incarnato in decine e decine di incontri nei territori con i
    nostri candidati e i nostri circoli. Per il futuro i rapporto della coalizione in Consiglio
    Regionali sono nelle mani del Gruppo a cui nell’incontro di alcune settimane fa con
    il coordinatore Spitaleri ho riconosciuto la piena autonomia, auspicando piena
    sinergia, collaborazione e lavoro comune con il Partito le sue articolazioni territoriali
    peraltro valorizzate dai risultati personali dei candidati eletti sulla base di un
    dimostrato radicamento territoriale. Nella stessa occasione ho avuto occasione di
    esprimere la convinzione che ci spetti un ruolo di opposizione netto, determinato e
    ampiamente conosciuto e comunicato all’esterno. Che da questo punto di vista i
    contenuti programmatici della nostra piattaforma elettorale potevano rappresentare,
    a partire dai temi della sanità pubblica, dall’ambiente e dall’economia e delle
    diseguaglianze sociali e territoriali un robusto ed articolato punto di riferimento. E’
    stato quell’incontro immediatamente successivo all’insediamento del Gruppo, anche
    l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro a tutti ai singoli consiglieri del Pd e
    esprimere, e oggi riconferma gratitudine e stima a tutti i nostri candidati e ai

consiglieri regionali uscenti per il lavoro svolto l’impegno e l’onore con cui hanno
espletato il loro mandato e svolto il loro ruolo dei candidati PD.
Ritornando al tema delle valutazioni circa l’esito elettorale, ho la netta sensazione che una
campagna elettorale che avesse potuto svilupparsi ancora per un paio di settimane ci
avrebbe confermato questa percezione, anche nelle percentuali reali dei voto ottenuti dal
PD e dalla coalizione.
Percentuali di voto al PD e alla coalizione che, invece, sono bassi. Inferiori a quelli ottenuti
nella scorsa legislatura rispettivamente : 16,5% al Pd contro il 18,11 del 2018. Il 28,37%
alla coalizione contro il 26,84 % del 2018 ma con un quadro di raffronto pressoché
inconfrontabile se si considera le evoluzioni politiche avvenute nel frattempo. Ancora in
crescita l’astensionismo con una affluenza al voto che ha raggiunto appena il 45,27%
contro il 49,61 del 2018.
In ogni caso un risultato di voto per il PD , insoddisfacente, più basso di quello che mi
aspettavo e che segnala con tutta evidenza che, se il numero di eletti in Consiglio
Regionale 11 ( come nella passata legislatura pur non esprimendo il candidato Presidente
e con l’eletto dell’Unione Slovena pienamente integrato nel Gruppo consiliare) , la vittoria
del Comune di Udine ci consentono di avere un punto consistentemente saldo per
ripartire, come il lavoro da fare per risalire la china, riconquistare il consenso perso attorno
ad un progetto di società e di regione e di partito e di partecipazione democratica vincenti ,
sia ancora immane.
La mia personale opinione è che nessuno di noi da solo e nemmeno nessuna delle
componenti culturali e politiche fondanti di questo Partito da sola può farcela . Che
abbiamo bisogno di tutti, di un salto di qualità di impegno di responsabilizzazione, di
energie, da immettere quotidianamente in campo per mesi e per anni, per opporsi, per
resistere e per contrattaccare.
Per poter poterlo realizzare dobbiamo , a mio avviso, aumentare la consapevolezza della
necessità di un lavoro e di una cultura politica diffusa nel partito che non sia solo identità,
ma capacità di lettura della società, delle sue dinamiche, degli interessi in gioco, dei
blocchi sociali che si muovono nel contesto sempre più complesso, rischioso e competitivo
e per molti versi ingiusto della nostra società anche regionale.
IL PD non è fatto per vivacchiare, per sfangarla, per passare la nottata. E’ tempo di grande
politica. E noi in FVG possiamo fare la nostra parte ponendoci, già dall’imminente
prossimo congresso, un obiettivo ambizioso ma alla nostra portata: GOVERNARE FRA
CINQUE ANNI DI QUESTA REGIONE
Non sembri eccessiva o retorico questo obiettivo né contraddittorio con quello che dirò in
seguito, gli obiettivi di un partito, di una Comunità vanno ben oltre i limiti, la limitatezza,
dell’esperienza, delle energie di un Segretario o di un semplice militante.
Questo è un obiettivo che la nostra Comunità deve porre a se stessa e ai suoi dirigenti e ai
suoi rappresentati in un rapporto reciprocamente leale, onesto, solidale ma esigente : si
risponde del risultato della COMUNITA’ POLITICA di cui si fa parte che non si confonde e
non si esaurisce nei risultati individuali, pur indispensabili ed utilissimi, di ognuno di noi.

In questa esperienza di Segretario Regionale, in questi 6 mesi di lavoro in cui la mia
natura e carattere e il mio coinvolgimento emotivo non mi ha aiutato , ma che sono
orgoglioso di aver accettato e svolto e oggi, come dirò, concluso, credo di aver contribuito
,assumendomi tutte le responsabilità delle scelte che credevo utili al PD anche se non
erano scontate o, come è naturale, sempre o ampiamente condivise, a mettere in
condizione il Partito Democratico del FVG di intraprendere con fiducia e con mezzi
adeguati un cammino di ripartenza e rilancio.
I risultati di questo lavoro complessivamente certo non vincenti ci consentono però una
ripartenza ed un rilancio già dalla apertura della nostra fase congressuale regionale che
dovrà, con le discussione e la mobilitazione che sapremo suscitare nel partito, nei territori,
nella società , definire meglio, il nostro profilo, la nostra organizzazione, la nostra idea di
Regione, la nostra capacità di metterci in sintonia con le forze vive di questa Comunità
Regionale, con i ceti che ci hanno abbandonato in questi anni, di comunicare le
contraddizioni e i limiti della compagine di maggioranza che saranno sempre più evidenti
nell’affrontare e risolvere i problemi, le arretratezze, le diseguaglianze ma anche anche le
grandissime potenzialità di questa nostra straordinaria Regione.
Valorizzandone le vocazioni, il ruolo internazionale, la specialità, il tessuto culturale,
imprenditoriale, industriale, scientifico, commerciale e turistico e paesaggistico. La
capacità di trasformare in comprensibili opportunità per interi blocchi sociali le grandi sfide
delle transizioni che ci aspettano.
Non spetta a me, ma a questa Direzione e all’Assemblea Regionale decidere tempi
modalità e obiettivi del prossimo Congresso.
La mia Segreteria, con la gestione della fase congressuale nazionale e la tornata
elettorale Regionale ed amministrativa, ha concluso il compito assegnatole all’inizio del
proprio mandato e, con questa Direzione, rimette il proprio mandato nelle mani della
Presidente dell’Assemblea a cui competerà scegliere le modalità e i tempi per la fase
congressuale regionale che porterà all’elezione del nuove Segretario Regionale e al
rinnovo degli organi statutari regionali e territoriali. Per motivi ed esigenze squisitamente
personali di cui Vi prego di prendere atto, comunico fin da ora, che non sono disponibile
ad accompagnare questa fase con una proroga del mio impegno personale .Spero
vogliate comprendere e rispettare la mia decisione. Rimetto, infatti, irrevocabilmente il mio
mandato nella mani della Presidente dell’Assemblea.
Confido che un partito così ricco di personalità, di risorse individuali e di valori possa
agevolmente e con rapidità trovare, con l’aiuto di tutti, la soluzione migliore per affrontare
questa fase di preparazione, gestione e celebrazione del Congresso senza risentirne sul
piano della direzione e dell’attività politica.
Prima di concludere e dare spazio al dibattito che vorrà seguire a questa mia relazione
permettetemi qualche ringraziamento.
Ringrazio tutta la Comunità del PD per aver accompagnato questa mia esperienza di
Segretario Regionale con cordialità, amicizia e sostegno solidale.
Ho sentito attorni a me amicizia, comprensione e simpatia. Spero di non averla delusa e
ringrazio dal profondo.

Ringrazio i membri della Direzione e dell’Assemblea, il Gruppo Consigliare regionale
uscente, i segretari provinciali, tutti i membri della mia Segreteria e dei Forum
programmatici, per il sostegno, il lavoro svolto, la lealtà e il senso di responsabilità
dimostrata in ogni passaggio delicato di questi mesi. Ringrazio le parlamentari
Serracchiani e Rojc per il sostegno sempre dimostrato e l’attenzione sempre rivolta alle
tematiche della nostra Regione e il supporto parlamentare e a suo tempo anche di
Governo assicurato. Ringrazio tutto il personale del Partito per il lavoro e la dedizione
dimostrata in questi mesi andando ben oltre a quelli che sarebbero stati i limiti della loro
prestazione contrattuale.
Concedetemi alla fine di questo percorso e di questa relazione alcuni riferimenti particolari.
Permettetemi di ringraziare per la qualità, l’intensità, l’impegno, la disponibilità e la
sensibilità umana oltre che politica, dimostrata in questi mesi di lavoro il coordinatore della
Segreteria Salvatore Spitaleri. Una risorsa di competenza ed energia, di esperienza e
relazioni assolutamente indispensabile. Penso che tutti in questi mesi ne abbiano
apprezzato le capacità organizzative, di lucidità politica , di competenza e di generosità
politica ed umana. Senza il suo lavoro non sarei stato in grado di portare a compimento il
mandato ricevuto.
Permettetemi di ringraziare e di sottolineare l’importanza, la rilevanza e lo spessore del
contributo offerto nell’elaborazione del programma elettorale del PD e della coalizione con
generosità e competenza da Maurizio Ionico. Credo che quel lavoro sia una base ed un
linguaggio a cui attingere anche nel futuro. Di ringraziare Luca Braidotti per l’enorme e
qualificato lavoro organizzativo che è stato in grado di mettere in campo senza mai farlo
pesare, sempre con il sorriso e la semplicità di chi sa, di ringraziare Vera Spanghero
sempre disponibile, lucida e competente.
Di ringraziare l’ufficio stampa del partito, con cui mi sono sentito ogni giorno in questi sei mesi di
lavoro. Senza distinzione di sabato, domenica, sera o mattina, ferie, vacanza o giorno
lavorativo. Un lavoro di comunicazione di grande professionalità. Spero che anche nei
prossimi giorni, settimane e mesi possa essere investito da comunicazioni, interventi,
messaggi da veicolare all’esterno da parte del nostro partito.
Mi fermo qui nelle citazioni di ringraziamento personali anche se l’elenco potrebbe e
dovrebbe essere molto più lungo.
MI rendo conto di aver incluso nella relazione di valutazione degli esiti elettorali, di fatto
limitata a poche considerazioni di carattere più politico più che di analisi elettorale, di fatto
anche le comunicazioni del segretario inserite nell’ordine del giorno come secondo punto.
Sono certo che il dibattito che seguirà saprà completare, arricchire, correggere ed
approfondire le valutazioni circa l’esito elettorale ampliandolo magari anche a risultati
comunali che ci hanno visto protagonisti in questa tornata anche con esiti positivi oltre che
negativi in diversi contesti comunali. Tutti meriterebbero attenta valutazione e analisi
specifiche.
Grazie.

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