3 Ottobre 2009

Moretton: Un welfare forte per la crisi economica

Le associazioni di volontariato sono in allarme perché consapevoli che da sole non potrebbero mai sopperire a quei bisogni che quotidianamente si evidenziano sempre più numerosi. Se questa maggioranza ritiene di togliere diritti perché stiamo attraversando una difficile crisi e quindi ci sono minori entrate, sembra non aver altresì valutato abbastanza seriamente e approfonditamente la situazione di disagio che questa crisi provoca anche e soprattutto tra chi, fino a ieri, aveva un lavoro che oggi non ha più ed è senza alcuna prospettiva di soluzioni immediate. Forse è il caso di mettere in evidenza che proprio per una sana e buona convivenza bisogna distribuire poco a tutti e non invece di più a pochi! È un invito alla riflessione che faccio a questa maggioranza di destra per non trovarsi domani a dover affrontare un conflitto sociale con conseguenze che allo stato attuale non siamo in grado di valutare. Un esempio su tutti. Minori, disabili e famiglie verranno divisi in serie A e serie B. E il tutto in contrasto con i principi universalistici di tutela dell’infanzia e dell’accesso all’istruzione contenuti nella Convenzione di New York sui diritti del fanciullo e della convenzione dell’Unesco contro la discriminazione nell’educazione. Siamo agli antipodi di una cultura di rispetto della uguale dignità delle persone e in totale negazione del cuore di quelle radici cristiane che in altre sedi si va rivendicando. Una esortazione quindi a tutti a ritornare alla ragionevolezza e alla volontà di creare qualcosa di valido e costruttivo che valga oggi per la destra ma che continui a valere domani per la sinistra. Il welfare della nostra società non appartiene a un singolo partito ma alla politica di un paese civile.
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