7 Aprile 2010

Prospettive del progetto STU MAKO’

Considerato:

– che con delibera n. 56 del 30-06-2003, il Consiglio Comunale di Cordenons ha approvato all’unanimità la costituzione di una società di trasformazione urbana, denominata STU MAKO’ S.p.A., che aveva come obiettivo il recupero dell’area denominata ex Cantoni;

– che la Provincia di Pordenone ha da subito aderito alla richiesta di partecipazione avanzata dall’ente promotore Comune di Cordenons, individuando nell’area la possibilità di realizzare degli insediamenti scolastici nell’ambito della riorganizzazione del sistema scolastico secondario;

– che, dopo alterne vicende, in data 28-02-2006 è stata costituita la società “STU MAKO’ S.p.A.” che evidenziava nella compagine sociale, fra gli enti di parte pubblica, la Provincia di Pordenone con una quota azionaria di euro 104.000, pari al 20% del capitale sociale iniziale, quota regolarmente versata in denaro;

– che l’oggetto della società al primo comma così recita: “La società ha per oggetto l’acquisizione delle aree, la progettazione, realizzazione, commercializzazione ed eventuale gestione degli interventi di trasformazione previsti nell’area dell’ex Filatura Cantoni ed aree contigue, compreso il miglioramento delle dotazioni e delle infrastrutture relative alla mobilità.”;

– che, per la realizzazione dell’oggetto sociale, il progetto societario prevedeva l’aumento del capitale dagli iniziali 520.000 euro a 8 milioni di euro, da realizzarsi mediante il conferimento di aree ed immobili da parte del Comune di Cordenons per euro 1.122.000 e con versamenti in denaro, per complessivi 6.358.000, da parte dei soci pubblici (Provincia di Pordenone, ATAP, ATER e Comune di Pordenone) e del socio privato “CANTONI I.T.C. S.p.A.”, necessari in larga parte all’acquisto dell’area e dei fabbricati di proprietà del socio privato;

– che due soci pubblici, ATER e Comune di Pordenone, non hanno aderito alla proposta di aumento di capitale, verisimilmente non ritenendo sufficientemente convincente tale operazione;

– che, per difficoltà di reperimento dei necessari fondi da parte della Provincia, anche a seguito della sottovalutazione da parte di quest’ultima di normative nel frattempo introdotte dalle Leggi Finanziarie in materia di partecipazione degli enti pubblici a società, tale aumento di capitale ed il relativo atto di acquisto dal socio privato si sono potuti realizzare solo fra fine 2007 ed inizio 2008;

– che, a seguito di tale aumento, la quota di partecipazione della Provincia nella STU MAKO’ S.p.A. ammonta a complessivi euro 1.600.000, versati completamente in denaro;

– che, nel frattempo, la società ha commissionato allo studio Main S.r.l. di Udine la redazione del piano industriale, sul quale poi basare gli atti e le decisione necessarie al raggiungimento dello scopo sociale, attività che fra l’altro ha impegnato direttamente l’arch. Sergio Bergnach, consigliere di amministrazione in rappresentanza della Provincia di Pordenone;

– che, da tale piano industriale, adottato dal Consiglio di Amministrazione della società, è derivato il relativo bando, pubblicato a novembre 2008 e con scadenza 30 gennaio 2009, avente per oggetto “.. la vendita di una porzione di area della società … con obbligo a carico dell’acquirente di realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria”;

– che a tale bando ha dato riscontro “informale” di interesse solo una società, successivamente ritiratasi, considerando lo stesso troppo oneroso anche in relazione alle mutate condizioni economico/finanziarie del mercato, soprattutto nel settore immobiliare;

– che, con lettera del 08-04-2009, il Responsabile del settore Pianificazione-Patrimonio-Edilizia della Provincia di Pordenone, arch. Sergio Bergnach, conferma che nelle Programmazioni dell’ente vi è l’obiettivo di localizzare due istituti superiori all’interno dell’area dell’ex cotonificio (IPSIA e Istituto d’Arte), con la realizzazioni di 67 aule, 29 laboratori e 2 palestre per un importo complessivo di circa 35 milioni di euro, precisando comunque che l’intervento è subordinato al finanziamento regionale;

– che, in data 22-04-2009, in sede di approvazione del bilancio sociale 2008, si è proceduto al rinnovo delle cariche sociali che ha visto la sostituzione del rappresentate della Provincia di Pordenone arch. Sergio Bergnach con il geom. Alessio Scian, nominato anche Presidente della società;

– che il Presidente Scian, a seguito all’esito negativo del bando in precedenza citato ed alle persistenti difficoltà del mercato immobiliare, ha iniziato una serie di verifiche e contatti, sia per rendere eventualmente più “appetibile” il bando che per esplorare una diversa possibilità di intervento che preveda il coinvolgimento di società private con lo strumento del project financing, basato sulla realizzazione in tempi ragionevoli dell’intervento di edilizia scolastica prima citato, oltre che sulla costruzione di una palestra già prevista da parte del Comune di Cordenons;

– che la Relazione Previsionale Programmatica 2010-2012, allegata al Bilancio di previsione della Provincia di Pordenone, approvato in data 23.12.2010 dal Consiglio Provinciale, cita testualmente al punto 4.10 – Edilizia: “Nel programma triennale 2010-2012 non è prevista la realizzazione di nuove sedi scolastiche, ...” e che nell’anno 2010, il Programma triennale dei LL.PP. 2010-2012, prevede uno stanziamento specifico di euro 1.600.000 per la Scuola d’Arte di Cordenons a titolo di “Adeguamento del fabbricato ed opere varie di sistemazione – 1^ lotto”;

tutto ciò considerato,

I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI

INTERROGANO

il Presidente della Provincia e l’assessore competente

per conoscere


quali azioni intende porre in essere codesta Amministrazione Provinciale, in qualità di socio promotore della società STU MAKO’ S.p.A., d’intesa con gli altri soci pubblici e privati, affinché quest’ultima possa realizzare l’oggetto sociale in tempi ragionevolmente prevedibili, tenendo presente inoltre che, allo stato attuale, le sole spese di funzionamento assorbono risorse finanziarie alla cui copertura la società può provvedere solo con l’ulteriore ricorso al credito bancario con conseguente erosione del valore patrimoniale della società, di cui la Provincia, come evidenziato nelle considerazioni in premessa, ha già investito la considerevole somma di euro 1.600.000.

Cordiali saluti

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