Taglio dei consiglieri, attacco a Tondo
«Alla conferenza delle Regioni – ha attaccato Serracchiani rispondendo a una domanda del direttore Monestier sui costi della casta – il presidente Tondo ha firmato la proposta di ridurre a 30 i consiglieri per il Friuli Venezia Giulia. Invece avrebbe dovuto alzare il ditino e far sapere all’assemblea che la nostra Regione, così come la Sardegna, ha già in fase avanzata l’iter per il taglio dei suoi consiglieri dagli attuali 59 a 49. Così invece si rischia, oltre al danno, la beffa: e cioè che se si accantona la proposta dei 49 consiglieri per adottare quella dei 30, visto il lungo iter di approvazione della legge, ci ritroveremo, fino al 2018, con ancora 59 eletti in Regione. Perchè noi voteremo prestissimo, in aprile, e forse qualcuno se l’è “dimenticato”. Mi sono attivata per avvertire il Governo di questo dettaglio, ma avrebbe dovuto farlo il presidente Tondo. Ritengo che si debba arrivare a 30 consiglieri regionali rappresentativi di ciascun territorio, ma per questo taglio, così giusto e drastico, adesso non c’è più tempo». L’incontro tra i due big del centro sinistra, seguito da un pubblico numeroso, ha riservato comunque tanti altri spunti. Serracchiani e Honsell si sono rivelati, ognuno a modo suo, tribunizio e accalorato il sindaco, determinata e pungente la candidata alla Regione, una coppia politica affiatata. Tanto che, a un certo punto hanno giocato di sponda. Da un lato applausi di Honsell alle idee di Serracchiani sui rapporti di quella che sarà la sua Regione con i Comuni, dall’altro pubblici attestati di stima dell’europarlamentare per il lavoro fatto dalla giunta udinese «hanno approvato un piano regolatore – ha detto – dopo 43 anni». Si è parlato naturalmente anche di primarie del Pd, del caso Renzi, dell’agenda Monti, di spending review, di stipendi dei parlamentari, di crisi. Sulle primarie Honsell ha detto che «il dibattito è sempre molto opportuno, è bene che ci siano diversi punti di vista. L’importante è che però si decida presto il candidato premier, che si discuta di programmi e che poi si remi tutti dalla stessa parte, uniti». Serracchiani ha spiegato che le primarie, lei, le farebbe anche per scegliere l’amministratore del condominio, quindi ben vengano quelle per il premier del centro sinistra. «In Friuli Venezia Giulia non le abbiamo fatte – ha sottolineato – solo perché oltre alla sottoscritta non ’erano candidati». Ma poi ha ammonito: «non vorrei che le primarie nazionali si trasformassero in un congresso del Pd». Altro tema “caldo”, la recessione. Il sindaco Honsell si è detto molto preoccupato soprattutto per i giovani che hanno «prospettive cupe» e ha suggerito al Governo «i tagli delle spese militari e alle troppe rappresentanze diplomatiche all’estero. Pensate – ha spiegato rivolgendosi alla platea – a Bratislava, una città delle dimensioni di Udine, l’Italia ha il suo ambasciatore. Dobbiamo anche recuperare idee e investimenti, non affidarci alla finanza. Io nel 2000, alla Fiat, avevo guidato un’auto ibrida: che fine ha fatto quel progetto? E poi prendiamo le distanze dai troppi furbi che ci sono in giro, perché questo Paese retto dai furbi è fallito». Serracchiani, su Monti, è stata più indulgente: «Per 20 anni in Italia non si è fatto nulla e adesso pretendiamo che lo faccia Monti in pochi mesi – ha osservato -. La revisione della spesa va fatta a tutti i livelli, un’altra riforma a costo zero è la sburocratizzazione. Infine i costi della politica: ai candidati del Pd per la Regione faremo firmare un impegno, quello di ridurre le loro indennità e altri benefit. Non torneremo indietro». Gli organizzatori della festa: tutti i conti on line E’ andata bene, forse al di là delle più rosee previsioni, la tre giorni udinese del Pd. Il bilancio è stato affidato al segretario cittadino del partito Carlo Giacomello che, prima di introdurre il dibattito tra Serracchiani e Honsell, ha dato ufficialmente il via alla campagna elettorale. Giacomello ha anche voluto ringraziare tutti i volontari che hanno collaborato a realizzare questa tre giorni ricca di eventi e di appuntamenti che ha visto la partecipazione di tanta gente, con in primo piano i diritti e il futuro. «Una festa autogestita, a parte un piccolo contributo del Pd udinese – hanno detto gli organizzatori – , i cui conti saranno pubblicati sul sito Internet e saranno resi noti alla stampa. La trasparenza, in casa nostra, è una cosa vera e la pratichiamo. Si parla tanto di quattrini, di soldi della politica, ecco noi vorremmo dare un piccolo, ma doveroso, esempio». (Maurizio Cescon)