23 Settembre 2009

Lettera al sindaco di Ponteranica

Posso garantirle che non è saggio favorire l’incremento, anzi la degenerazione, dell’istinto “territoriale” che si sta registrando in alcune contrade della bergamasca, accanimento favorito da politici imprudenti e sconsiderati che giocano con le emozioni della gente.
Forse non le hanno spiegato, signor sindaco, che crescono solo le collettività capaci di integrare idee, fatiche e valori, con gli “estranei”, perché solo gli estranei portano linfa e novità nelle nostre case. I gesti come quello compiuto da lei, trasformeranno la bergamasca, una terra meravigliosa e piena di persone di buona volontà, che certo non votano come lei, in un gigantesco “Maso chiuso”, come nella migliore tradizione altoatesina, un luogo, cioè, dove tutto si ripiega, anche a livello genetico così, alle fine, una comunità diventa una malattia.
Questa mail che sta leggendo girerà per tutto il paese, glielo posso garantire perché dalla gente lombarda ho assimilato l’applicazione ostinata, e divulgherà l’unico mezzo di contrasto efficace sulle persone che pensano e agiscono come lei, il BOICOTTAGGIO DI TUTTI I PRODOTTI PREVENIENTI DALLA PROVINCIA DI BERGAMO.
Sarà un lavoro lento, magari non ne vedrà gli effetti domani mattina, ma non ci fermeremo, stia certo, fino a quando questa cultura di morte, che infiltra da anni la provincia di Bergamo e contagia parte del Nord, non sarà ridimensionata o sospinta nei luoghi dell’anima e della mente da cui proviene.
Questo gesto mira anche a sostenere i tanti bergamaschi, incolpevoli, che subiscono una deriva che rischia di travolgere anche loro e i loro figli. Basta, signor sindaco, abbiamo già pagato il prezzo di passate omissioni, allorché la sottovalutazione di gesti apparentemente banali come il suo, si è risolta in catastrofi civili.

Domenico Barrilà
Cassano d’Adda (Mi)
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