26 Luglio 2025

Assestamento: Fedriga rifiuta di vedere il declino

VENANZI: SCOLLAMENTO TRA GOVERNO FVG E TESSUTO SOCIOECONOMICO

“Siamo preoccupatissimi perché Fedriga rifiuta di vedere il declino del Friuli Venezia Giulia, scambia il bilancio della Regione con il benessere della nostra comunità, sorvola sull’economia che non cresce negli ultimi 7 anni e sul calo del valore aggiunto dell’industria regionale. Lo stato oggettivo della nostra società regionale non ha nulla a che vedere con i fuochi artificiali di manovre e assestamenti, c’è uno scollamento grave tra governo regionale e tessuto sociale ed economico”. Lo dichiara il coordinatore della segreteria regionale Pd Fvg Alessandro Venanzi, replicando al presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga il quale, in merito all’assestamento di bilancio approvato dal Consiglio regionale, ha parlato di “crescita esponenziale”.

“I numeri dell’assestamento non danno in prospettiva nessuna risposta – indica Venanzi – ai dati reali che ritraggono un quadro ben diverso, a partire da un Pil regionale stagnante allo zero per cento nel biennio 2023-2024, che piazza il Friuli Venezia Giulia all’ultimo posto mentre le altre Regioni sono cresciute. E le stime della Banca d’Italia per il 2026 si fermano a un misero 0,6%-1%, meno delle altre Regioni (Italia + 1,4% e ancora maggiore per il nord-est). Chi ha buona memoria ricorda che nella IX e XI legislatura il Pil era al +5,4% e al + 4.3%, con giunte di centrosinistra”.

“La popolazione è in calo costante – spiega l’esponente dem – entro il 2030 scenderemo a circa 1.150.000 residenti. Le nascite sono crollate da 9mila a 6.900 l’anno e solo nel 2024 più di 5mila persone, molte delle quali giovani e qualificate, hanno lasciato il Friuli Venezia Giulia per cercare opportunità altrove. Il dato più allarmante segnala che, per mantenere gli attuali livelli, entro il 2034 il Friuli Venezia Giulia dovrà contare su almeno 45 mila nuovi occupati, che oggi non si vedono. Mentre suona l’orchestra del centrodestra – conclude Venanzi – la Regione perde la sua linfa vitale fatta di energie, competenze, nuove famiglie, progettualità”.

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