28 Luglio 2025

Dazi: Pd incontra Confindustria Fvg

SERRACCHIANI: UTILE DIALOGO, INTESA SU RISTORI E EUROPA

Ristori mirati alle imprese, superamento dei vincoli degli aiuti di Stato con la sospensione del patto di stabilità, rafforzamento del ‘sistema Europa’. Sono i punti principali su cui è stata riscontrata la convergenza tra i vertici di Confindustria Fvg e la delegazione del Partito democratico Fvg, nell’incontro che si è tenuto a Pordenone all’indomani della chiusura dell’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea.

Mentre si calcolano ancora i contraccolpi dell’intesa Usa-Ue raggiunta in Scozia, a Palazzo Keflisch si sono confrontati la deputata Debora Serracchiani, il segretario provinciale dem di Pordenone Fausto Tomasello e la responsabile regionale Lavoro del Pd Valentina Francescon con il presidente di Confindustria Fvg Pierluigi Zamò, i presidenti di Confindustria Udine e Alto Adriatico Luigino Pozzo e Michelangelo Agrusti.

Come riferisce Serracchiani, è stata condivisa in apertura “l’utilità di un dialogo costante tra l’associazione delle imprese e il maggior partito del centrosinistra” e poi lo scambio di punti di vista si è sviluppato ragionando sulla “debolezza dell’Europa”, l’indebolimento delle organizzazioni internazionali nell’era della postglobalizzazione e la costituzione di un asse anglo-franco-tedesco da cui l’Italia è esclusa. Da parte confindustriale è stato posto l’accento anche sulle difficoltà generate alle imprese dalla “perdita dell’orientamento” in ambito geopolitico, che si aggiunge al danno economico dei dazi.

La deputata ha giudicato “sbagliato e svantaggioso” l’accordo Trump-Von der Leyen, ha ribadito l’ok del partito a “ristori mirati nell’immediato per le imprese danneggiate nell’export in Usa e volti a sostenere la penetrazione in altri mercati” dall’India ai Paesi asiatici al Nord e Sud America, e ha sollevato dubbi in merito “all’acquisto di energia dagli Usa e alla destinazione di risorse in armamenti Usa, che non contribuiscono alla costruzione di una difesa europea”.

Portata al tavolo anche la macchinosità dei processi autorizzativi che ostacolano investimenti di grandi società multinazionali, che però, hanno puntualizzato i dem, “devono essere selezionate per evitare operazioni industriali scorrette”. Politiche per la casa indirizzate all’attrattività del territorio, carenza di forza lavoro, formazione, piano decennale per la manifattura sono stati altri punti trattati nel nutrito programma del meeting. Per i dem “clima costruttivo e appuntamento da aggiornare periodicamente”.

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