8 Febbraio 2008

Zvech, a Roma da soli, ma qui si riparte da Intesa

VENERDÌ, 08 FEBBRAIO 2008
il piccolo
Il segretario regionale dei democratici non prevede contraccolpi politici negli equilibri del centrosinistra
Critici i Comunisti e i Verdi Spetic: «Invece di candidarsi se ne va senza aver consultato nessuno degli alleati» Metz: «Tiene il pallino in mano e impone a tutti le sue scelte»
Zvech: a Roma da soli, ma qui si riparte da Intesa
I Cittadini: «Atto coraggioso e coerente che rafforzerà la sua leadership»

TRIESTE La scelta di Riccardo Illy di dimettersi da presidente del Friuli Venezia Giulia per favorire l’election day il 13 e 14 aprile è una bomba che non provoca uno choc nei partiti del centrosinistra. Dal Pd alla sinistra, tutti definiscono la scelta di Illy come coraggiosa. Ma mentre i suoi Cittadini la interpretano come un’azione del presidente per rimarcare la sua autonomia e la sua indipendenza dai partiti, nel rispetto degli elettori, gli alleati del Pd e anche della sinistra la reputano una decisione tecnica che non scuote gli equilibri all’interno di Intesa democratica. Anche se la coincidenza della data del voto di politiche e regionali (e probabilmente anche delle amministrative a Udine) non potrà non avere un’influenza sugli esiti della consultazione. «Il Partito democratico ha scelto la strada della chiarezza nei confronti degli elettori – spiega il segretario regionale del Pd Bruno Zvech – e la decisione di Riccardo Illy va in questa direzione. Nel Friuli Venezia Giulia si riparte da Intesa discutendo sul programma. I cittadini hanno già dimostrato di saper ben distinguere tra amministrative e politiche. La decisione di dimettersi – aggiunge Zvech – conferma la serietà dell’azione politica-amministrativa del presidente Illy, che sta dentro la volontà di non avere quattro mesi di campagna elettorale, di non far chiudere per due fine settimana le scuole, di non sprecare soldi». «Del resto – conclude Zvech – c’è sempre stata l’indicazione dell’election day, solo che vincoli statutari lo rendevano impossibile. Le dimissioni del Presidente hanno consentito di superare questo scoglio».
«L’inedita azione di Illy – commenta il vicepresidente della Regione Gianfranco Moretton – favorisce l’election day e dimostra così la sua volontà di ridurre i costi della politica. Speriamo che questa accelerazione consenta anche al centrodestra di trovare un’unità che per il momento non ha. Il Partito democratico è pronto a sostenere il candidato Illy e il programma di Intesa democratica con la forza di chi ha già raggiunto grandi risultati in cinque anni di governo della Regione».
I Cittadini non hanno dubbi sulla correttezza della scelta fatta da Illy. «Riccardo ha dimostrato di essere quello dei vecchi tempi – commenta il consigliere regionale Uberto Fortuna Drossi -. Gli piacciono le sfide e anche in questa occasione non si è tirato indietro. Illy ha fatto chiarezza in un momento in cui la politica dimostra tutta la sua crisi strutturale. In questo modo Illy rafforzerà la sua leadership». Per il coordinatore regionale dei Cittadini Bruno Malattia «con le dimissioni, il presidente della Regione, Riccardo Illy, dimostra di essere una persona coraggiosa e coerente. Avevamo già scelto l’election day alle amministrative – continua – anche in questo caso eviteremo la duplicazione della spesa». «Questa è una scelta che fa onore al presidente Illy – conclude Malattia – perché dimostra di dare fiducia agli elettori, che sanno distinguere tra i vari livelli di consultazioni. Il presidente Illy rappresenta un caso più unico che raro a livello nazionale. Credo che nessun altro avrebbe avuto questa dirittura e capacità di cogliere la sfida».
Rifondazione comprende la scelta di Illy pur non sottolineando come in qualche modo i provvedimenti da varare a fine legislatura subiranno una frenata. «Le dimissioni sono una scelta comprensibile e coraggiosa – afferma il segretario regionale Giulio Lauri -. Non ci sarebbe dispiaciuto completare alcuni provvedimenti in cantiere ma c’è un problema oggettivo di costi della politica».
Secondo Lauri, l’election day «non agevolerà il Centrodestra, poiché l’elettorato è maturo e sa distinguere tra i diversi livelli di consultazione, differenziando il panorama nazionale da quello regionale».
Decisamente più fredda è la reazione dei Comunisti italiani e dei Verdi. «Invece di sciogliere la riserva sulla sua eventuale ricandidatura, Riccardo Illy si dimette e scioglie anticipatamente la legislatura regionale che pure non era stata conclusa avendo all’ordine del giorno alcuni provvedimenti di una certa importanza. È una scelta affrettata – dice il segretario regionale del Pdci Stojan Spetic -. Il Presidente della Regione coglie tutti di sorpresa non essendosi, almeno a quanto ci consta, consultato con nessuno, nè con gli alleati di Intesa democratica, nè con esponenti dell’opposizione».
Per il Verde Alessandro Metz «il Presidente della Regione, Riccardo Illy, tiene il pallino in mano e impone a tutti delle scelte. Quella delle dimissioni non è una scelta tecnica e neppure è vero, come sostiene il segretario regionale del Partito Democratico, Bruno Zvech, che essendo i sistemi elettorali diversi tra consultazioni politiche e amministrative non ci saranno influenze».
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